mercoledì 25 settembre 2013

L'Oceano Pacifico “compie” 500 anni

Stiamo parlando dell'oceano più grande pianeta. L'oceano Pacifico occupa circa un terzo della superficie terrestre, con un'estensione di 179 milioni di km². Si allunga da nord a sud per circa 15 500 km, partendo e comprendendo il mar di Bering nell'Artide fino ai margini ghiacciati del mare di Ross nell'Antartide. La maggior larghezza in senso est-ovest viene raggiunta a circa 5 gradi di latitudine nord, con una distanza di 19 800 km dall'Indonesia alle coste della Colombia. Il luogo più basso della superficie terrestre si trova nel Pacifico, presso la fossa delle Marianne. Il Pacifico contiene circa 25 000 isole (più di quante ce ne siano in tutti gli altri oceani messi insieme), la maggior parte nell'emisfero sud. Fonte http://it.wikipedia.org/wiki/Oceano_Pacifico
Il 25 settembre 2013 l'Oceano Pacifico “compie” 500 anni: fu infatti scoperto in tale data dall'esploratore spagnolo Vasco Nunez de Balboa (esploratore e conquistatore spagnolo, Balboa il 25 settembre dell'anno 1513, attraversato l'istmo centro-americano vide per la prima volta le acque di un grandeoceano sino ad allora sconosciuto. Il nuovo mare venne chiamato "Mare del Sud". Egli capì così che Cristoforo Colombo non sarebbe mai potuto arrivare a toccare le coste dell'Asia, perché il continente americano si frapponeva fra l'Atlantico e il nuovo oceano. Semplice ufficiale dell'esercito spagnolo, non poteva allora sapere di trovarsi di fronte alla più grande distesa d'acqua del pianeta: l'Oceano Pacifico. Nel 1904 in suo onore Panamá chiamò la sua moneta Balboa. Fonte wikipedia.it). Fu poi più tardi il grande Ferdinando Magellano cambiargli il nome in “Pacifico” per le sue “docili acque” trovate dal navigatore durante la sua circumnavigazione compiuta nel 1519 (Ferdinando Magellano è stato un esploratore e navigatore portoghese. Intraprese la prima circumnavigazione del globo al servizio della corona spagnola. Fu il primo a partire dall'Europa verso Ovest diretto in Asia e il primo europeo a navigare nell'Oceano Pacifico. La storia del suo viaggio è pervenuta tramite gli appunti di un suo uomo d'arme, il vicentino Antonio Pigafetta, che si adoperò per il resto della sua vita a mantenere viva la memoria di Magellano e della sua impresa. Fonte http://it.wikipedia.org/wiki/Ferdinando_Magellano). 
Sono però parecchi i problemi che in questi anni attanagliano questo grande oceano: innanzitutto la radioattività provocata dall'incidente nucleare di Fukushima a seguito del tremendo maremoto che ha colpito il Giappone nel 2011 (radioattività che inquina non solo l'acqua ma mette a repentaglio la vita della fauna entrando nella catena alimentare, che ora sta per arrivare vicino alle Hawaii e che entro il 2014 potrebbe toccare le coste occidentali di USA e Canada); poi la cosiddetta GPGP (Great Pacific Garbage Patch, http://en.wikipedia.org/wiki/Great_Pacific_garbage_patch), ovvero l'immensa isola di spazzatura che da anni galleggia nelle acque del Pacifico, composta principalmente di plastica; il graduale innalzamento del livello marino in conseguenza dello scioglimento dei ghiacci innescato dal surriscaldamento globale e l'erosione delle coste dovuta a tempeste sempre più frequenti e intense, tanto che molti atolli sono a rischio di sopravvivenza, con problemi di migrazione verso altre terre; infine la contesa geopolitica di alcune isole tra Cina, USA ed Australia non solo per avere un maggiore presidio militare dell'area ma per sfruttare i giacimenti di metalli preziosi presenti sui fondali. 
Davvero problemi notevoli, che hanno e avranno ripercussioni sull'intera umanità, e che sicuramente non erano lontanamente immaginabili nè da Vasco Nunez de Balboa nè da Ferdinando Magellano. Altro punto su cui riflettere...

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