martedì 22 ottobre 2013

Bologna: le panchine parlano

Apprendo di questa curiosa iniziativa da un articolo di Caterina Giusberti pubblicato sul quotidiano la Repubblica del 9 ottobre 2013 nelle cronache bolognesi: il progetto si chiama "I diritti sulle panchine" (http://idirittisullepanchine.blogspot.it/) ed è stato lanciato lo scorso mese di giugno dall'associazione Gesti di carta (http://www.gestidicarta.it/), che consiste nel scegliere una panchina ed applicarvi sopra una scritta relativa ad un diritto sociale. 
In questi mesi anziani, bambini, associazioni di immigrati e centri giovanili hanno lavorato nell'ombra e così ogni quartiere della città ha adottato una panchina e scelto un diritto. Parallelamente è stato lanciato un concorso fotografico ove mandare le foto delle panchine (ed è stato un successo): queste foto saranno raccolte in una mostra che a metà novembre aprirà lo spazio espositivo della Fondazione Del Monte di Bologna e Ravenna. E così a Borgo Panigale c'è la panchina che invoca libertà e partecipazione, al quartiere Navile c'è la panchina del diritto all'integrazione, al San Donato c'è la panchina del diritto a stare sulle nuvole, al Santo Stefano c'è la panchina del diritto per tutti relativo a un'oasi nel deserto urbano, al San Rocco c'è la panchina del diritto alla resistenza, al Porto c'è la panchina del diritto ad incontrae qualcuno se ti va di fortuna, e tante altre. Dice Giosi D'Amore dell'associazione "Gesti di carta": "L'idea è nata nell'agosto 2012. Volevamo creare un segnale di recupero di arredi urbani e situazioni di degrado coinvolgendo cittadini sul territorio, per spingerli a prendersi cura di un pezzo di città. Le panchine perchè simbolicamente sono state spesso oggetto di frasi negative. Stare in panchina vuol dire stare fermo, non fare nulla. Sembra che se stai in panchina non sei produttivo, invece è un tempo di bellezza, artistico. Per questo ci siamo presi cura di decorarle". Presto queste foto delle panchine circoleranno anche sotto forma di cartoline che saranno distribuite nei bar, nei musei, nei centri sociali della città: tutto questo servirà a creare un collegamento tra un quartiere e l'altro della città, e quindi tra tutte le persone. 
Davvero una gran bella iniziativa: un modo alternativo di integrazione sociale, di trasmissione di senso ed educazione civica, di comunicazione sociale. Complimenti all'associazione "Gesti di carta": anzi, colgo l'occasione per lanciare l'appello affinchè molte altre associazioni, assieme alle Amministrazioni comunali, portino una simile iniziativa nelle loro città.

Nessun commento: