giovedì 31 ottobre 2013

ITALIA: se siamo ultimi anche a livello culturale...

Prendo spunto da un bel articolo di Roberto Saviano (http://www.robertosaviano.it/), intitolato “Ignoranti e perdenti”, pubblicato sul settimanale L'Espresso del 31 ottobre 2013. L'articolo fa riferimento ai dati pubblicati lo scorso 8 ottobre dall'ISFOL (Istituto per lo Sviluppo della FOrmazione professionale dei Lavoratori, http://www.isfol.it/) relativi ad un'indagine curata dall'OCSE e chiamata PIAAC (Programme for the International Assessment of Adult Competencies): tale indagine è stata condotta in 24 paesi del pianeta che hanno aderito all'iniziativa ed è stata effettuata su un campione di adulti in età di lavoro, tra i 16 e i 65 anni, tutto questo per testare literacy (capacità di lettura e di comprensione di testi scritti), numeracy (competenze logico-matematiche) e le capacità di problem solving (attitudine ad analizzare, affrontare e risolvere positivamente situazioni problematiche). Quali sono stati i risultati? 
L'Italia risulta all'ultimo posto della classifica per literacy, al penultimo posto per numeracy mentre (sempre il nostro Paese) non ha consegnato i dati sul problem solving!!! La colpa di ciò non è (e non può) essere solamente della scuola: come dice Saviano, una cattiva scuola non è necessariamente colpevole di alto tasso di analfabetismo, ma la mancata attitudine a leggere libri e a tenersi informati sì. In questo hanno molte colpe le politiche che il nostro Paese ha intrapreso nel campo dell'Istruzione nel corso dei decenni, che ci hanno portato alla disarmante attuale situazione. Dice Saviano, giustamente: Una società che non comprende ciò che legge e che non sa utilizzare le proprie conoscenze matematiche per interpretare i numeri riportati sui giornali o che sente in televisione, è una società schiava di chi la governa. Non è in grado di valutarne il lavoro, non è in grado di valutare le competenze dei singoli membri, nemmeno di quelli territorialmente più vicini, penso agli amministratori locali. Una società i cui membri sono vittime di quello che viene comunemente chiamato 'analfabetismo di ritorno', ovvero l'incapacità di stare al passo con le rivoluzioni tecnologiche che investono la vita di ogni giorno e il mondo del lavoro, è una società che in larga parte non sa trovare percorsi alternativi a quelli già segnati"
Sono d'accordo sul come se ne esce proposto da Saviano: puntando sull'Istruzione ed arginando la dispersione scolastica, soprattutto al Sud Italia; inoltre, la letteratura deve entrare in quegli spazi che oggi la gente frequenta per informarsi, ovvero la TV e il web. E poi certo, la scuola in questo deve puntare ancora di più, sempre se il Governo non le tagli ulteriormente i fondi...

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