mercoledì 6 novembre 2013

Ecco la mappa degli IMMOBILI ABBANDONATI

Quanti immobili abbandonati ci sono nelle nostre città, nelle nostre campagne, in qualsiasi parte del nostro paese. Sono decine (o addirittura centinaia) di migliaia: edifici antichi abbandonati oppure edifici di recente costruzione ma poi mai completati. Facciamo un passo indietro: il 29 ottobre 2011 oltre 500 persone provenienti da 18 Regioni hanno sancito a Cassinetta di Lugagnano (MI) la costituzione del “Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio” (http://www.salviamoilpaesaggio.it) e il contemporaneo lancio della campagna nazionale "Salviamo il Paesaggio. Difendiamo i Territori". Proprio allora tale Forum aveva lanciato un censimento degli immobili abbandonati presenti nelle città italiane: censimento iniziato il 27 febbraio 2012, ma purtroppo solo 511 Comuni italiani (su un totale di oltre 8.000) hanno aderito all'iniziativa... 
Grave carenza delle istituzioni che è stata superata dal lavoro incredibile di giovani architetti, ingegneri e studenti, i quali hanno creato decine di gruppi che, sfruttando le potenzialità di internet, hanno aperto dei veri e propri social network del patrimonio immobiliare abbandonato. E così sono nati “Spazi Indecisi” a Forlì, “Incompiuto Siciliano” in Sicilia, “Impossible Living” a Milano, “PopHub” a Bari, e molti altri siti ed app con i quali è possibile localizzare gli edifici abbandonati, visualizzarne le schede e contribuire a crearle inserendo dati tecnici, foto e link. Dice Silvia Sivo, di PopHub, intervistata da Alfonso Piromallo per l'inserto “Il Venerdì” del quotidiano la Repubblica del 1° novembre 2013: “La prima cosa da fare è capire le ragioni del fenomeno, attraverso la raccolta di dati. Da questi potremo partire per studiare delle soluzioni che mettano d'accordo pubbliche amministrazioni, proprietari ed associazioni interessate all'utilizzo degli immobili abbandonati. Dobbiamo evitare di fare l'errore di lasciare che questi spazi vengano trattati come una questione privata quando a soffrirne i disagi sono intere città”
Ha perfettamente ragione. In questo credo che il Comune di Firenze stia facendo scuola: il famoso "Piano Urbanistico a volume zero" (pur con tutte le critiche che gli si possono sollevare), voluto dall'attuale Sindaco Matteo Renzi, prevede in linea generale di utilizzare gli edifici dismessi/abbandonati/vuopti presenti nella città prima di costruire edifici nuovi, evitando quindi il consumo di suolo. Credo che una cosa del genere dovrebbe essere attuata in tutti i Comuni italiani, e diro di più: dovrebbe essere una legge nazionale ad imporlo. Solo così riusciremo a proteggere il territorio italiano.

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