martedì 18 novembre 2014

La Reggia di Venaria rinata con i fondi UE

La Reggia di Venaria Reale è una delle residenze sabaude parte del sito seriale UNESCO iscritto alla Lista del Patrimonio dell'Umanità dal 1997. La Reggia di Venarìa fu progettata dall'architetto Amedeo di Castellamonte. A commissionarla fu il duca Carlo Emanuele II che intendeva farne la base per le battute di caccia nella brughiera collinare torinese. Lo stesso nome in lingua latina della reggia, Venatio Regia, viene fatto derivare dal termine reggia venatoria. Al borgo si unirono molte case e palazzi di lavoratori e normali cittadini che vollero abitare nei dintorni della reggia, fino a far diventare Venaria Reale un comune autonomo della provincia di Torino. Per approfondimenti http://it.wikipedia.org/wiki/Reggia_di_Venaria_Reale e http://www.lavenaria.it/web/). Ebbene, oggi la Reggia di Venaria è la prima destinazione turistica del Piemonte e la quinta in Italia (dopo il Colosseo, gli Uffizi, Venezia e Pompei)!! E tutto questo grazie alle imponenti opere di restauro cui è stata sottoposta tra il 1997 e il 2013, per una spesa complessiva di 200 milioni di euro: di questi, 110 milioni sono arrivati dall'Unione Europea attraverso il Fesr (Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale). Senza dimenticare che oggi la Reggia da occupazione (tra dipendenti, stagionali, outsourcing e indotto) a ben 700 persone, e grazie agli oltre 900 mila visitatori annui ha sensibilmente aumentato l'indotto di alberghi e ristorazione. 
Davvero un bel esempio: ne ha parlato Giuseppe Chiellino nel suo articolo “Il miracolo di Venaria con i fondi della Ue” pubblicato dal quotidiano Il Sole 24 Ore del 15 novembre 2014, che potete leggere al link http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2014-11-15/il-miracolo-venaria-i-fondi-ue-081536.shtml?uuid=ABpQ8HEC. Perché non è possibile applicare questo esempio positivo a molte altre realtà italiane?

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