martedì 13 ottobre 2015
Prima si sono diffusi gli orti sociali e gli orti urbani, in cui la città offriva un pezzetto di un un'area degradata a vari cittadini, ed ognuno lo poteva coltivare gratuitamente ed in esclusiva. Ora invece ecco gli orti collettivi, dove nessuno coltiva esclusivamente il proprio pezzettino di terra, ma tutti fanno tutto e su tutta l'area e ciascuno scegli liberamente il tempo da dedicarvi: se uno per vari motivi non può, ci pensa qualcun altro. Tutto questo avviene gratis: solo 20 euro a testa per l'assicurazione (obbligatoria) contro gli infortuni.
Renzo Parodi, nel suo articolo pubblicato sull'inserto "Il Venerdì" del quotidiano la Repubblica del 9 ottobre 2015, parla della nascita dell'Orto Collettivo di Genova-Campi, in Valpolcevera sulla collina di Coronata: si tratta di 72.000 mq di terreno dati in comodato d'uso gratuito dalla “Ionica Zuccheri” della famiglia Lavazza (proprietaria dell'area, sulla quale sorge Villa Imperiale), che sono stati suddivisi in 30 moduli da 2.400 mq cadauno. La Villa fu eretta nel '600 dalla nobile famiglia dei Casanova, fabbricanti di armi, e poi abbandonata nel '900 con l'arrivo delle fabbriche (Italsider in primis), ma ora grazie al sapiente lavoro dei volontari sta rinascendo. Qui svariate persone hanno cominciato a rassodare un terreno che è stato incolto per ben 55 anni, ricavando spazi da dedicare all'orticoltura. Quello che serve si porta da casa: tutto avviene gratis, senza scopo di lucro, solo per passione e per stare all'aria aperta e a contatto con la natura. In questo orto collettivo il lavoro viene “pagato” con gli Sec: si tratta di una moneta immaginaria, in banconote di vario taglio, ognuna con un motto. Su quella da 2 Sec c'è scritto “L'acqua acquieta la sete e non si acquista!”, su quella da 20 c'è scritto “Signore e signori, il signoraggio s'ignora”, mentre sul retro tutte portano la scritta “Non venderò mai la mia libertà per tutto l'oro del mondo”. Ogni ora di lavoro vale 7,5 Sec e con queste monete virtuali si possono acquistare tutti i prodotti dell'orto collettivo.
Davvero una bella iniziativa, da diffondere in tutte le città italiane.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento