giovedì 22 ottobre 2015
Apprendo questa curiosa notizia da un articolo di Marisa Ranieri Panetta pubblicato sul settimanale L'Espresso del 22 ottobre 2015. Durante gli scavi di una villa aristocratica a Positano, distrutta dall'eruzione terribile del Vesuvio del 79 d.C., gli archeologi stanno riportando alla luce affreschi straordinari con colori molto sgargianti: i lavori, che erano iniziati anni fa e poi sospesi, sono ripresi la scorsa estate e condotti per la Soprintendenza dall'archeologa Luciana Jacobelli, su iniziativa del Comune utilizzando fondi dell'Unione Europea. Sugli affreschi sono raffigurati animali (cigni, cavallucci, capre e pavoni), tralci di vite, tappeti gialli e rossi, ecc... Ma la scoperta più sensazionale fatta in questa villa è una cassaforte, un vero e proprio armadio blindato: tre lati in legno rivestiti internamente di ferro e con uno sportello pure di ferro, chiuso da una lunga sbarra metallica. Al suo interno sono stati recuperati oggetti di bronzo, brocche, tazze, “situle” per simposi, ecc.... Tali oggetti risultano ammaccati e si trovano dentro un cumulo di detriti vulcanici (cenerite durissima), per cui il loro recupero è difficoltoso. Tutto è ammassato nell'armadio come se gli oggetti fossero stati investiti da qualcosa e spinti nell'angolo formato dalle due pareti. Ciò potrebbe essere stato causato dal terremoto e dal crollo del tetto della villa ceduto sotto il peso dei materiali vulcanici, ma l'archeologa pensa che possa essere stato anche l'urto violento di un maremoto seguito all'eruzione vulcanica. Nuove scoperte quindi sugli effetti della terribile eruzione del Vesuvio del 79 d.C.?
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