mercoledì 31 ottobre 2007
In questi giorni infuria a Torino una durissima polemica per la proposta di realizzazione di un grattacielo: si tratta di una struttura progettata dal famosissimo architetto italiano Renzo Piano, alta complessivamente 200 metri (180 l'edificio + 20 le antenne), che presenterà una superficie complessiva di 50.000 mq per un totale di 2.000 addetti. Costerà tra i 300 e i 350 milioni di euro e la sua costruzione è prevista entro il 2011. L'edificio sarà realizzato per ospitare la sede della nuova banca nata dalla fusione dello scorso anno tra "San Paolo Imi" e "Banca Intesa". Fin qui nulla di strano, se non fosse per una foto circolata in questi giorni che propone uno sconvolgente skyline della città (si tratta di quella allegata). Tale foto è stata lanciata dal comitato del "no al grattacielo": oggi l'architetto Renzo Piano è intervenuto alla polemica descrivendo questa foto come un falso in quanto il nuovo grattacielo si troverà non così vicino alla Mole Antonelliana, ma a 2.4 km di distanza e quindi sarà meno visibile... Ricordiamo che la città di Torino mantiene questo morbido skyline addirittura dall'800, cercando di preservare nei decenni la città dalle costruzioni aggressive ed ingombranti. Infatti, fino ad oggi il palazzo più alto della città è il suo simbolo per eccellenza, ovvero la Mole Antonelliana, che con i suoi 167 metri di altezza primeggia sul fantastico fondo delle Alpi (seguono a ruota la Torre Littoria di Palazzo Castello con 84,5 metri d'altezza e la Torre della RAI con 74 metri...). In pratica, la domanda che molti torinesi si stanno ponendo è: "Nel 21° secolo ha ancora senso mutare lo skyline di una città?". Guido Montanari, docente di storia dell'architettura e tra i promotori del comitato del no, sostiene: "Torino ha un orizzonte che, eccetto la Mole e poi la Torre Littoria di Piazza Castello e il grattacielo della RAI, conserva le linee dell'Ottocento. E' una sua grande bellezza: così come hanno rivelato tutte le TV del mondo durante le recenti Olimpiadi. Perchè rovinarla? Il problema non è decidere se i grattacieli sono giusti o sbagliati, semmai invece se una città come Torino ne ha bisogno". Non c'è ombra di dubbio che i grattacieli progettati negli ultimi anni presentino forme armoniche e quindi ben inseribili nel contesto urbano delle grandi città, anche per una questione di spazi, ma di certo non si può sottovalutare il contesto urbano in cui il nuovo grattacielo viene inserito. Il nuovo edificio non creerebbe alcun problema in una città come Milano o come New York, che già hanno uno skyline modificato dalle super-strutture ormai da decenni (e che ormai costituiscono una parte importante di queste città), però visto che ancora esistono esempi (anche se pochi...) di grandi città che sono riuscite a preservare la loro struttura urbana nel tempo perchè allora rovinarle con simili strutture? Avrà anche ragione Renzo Piano nel denunciare che il fotomontaggio è esagerato, ma si tratta pur sempre di un palazzo di 200 metri che svetterà nel nulla e con sullo fondo le Alpi, e che non sarà certo proprio un belvedere... Salviamo almeno il salvabile...
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
guarda che non puoi postare cinque articoli nello stesso giorno su Kilombo. Ho provveduto a cancellarne quattro
Posta un commento