martedì 13 novembre 2007
Un DISASTRO ECOLOGICO senza precedenti si è verificato nel Mar Nero domenica 11 novembre 2007: alcune navi che trasportavano petrolio, zolfo e materiali ferrosi sono affondate a cause delle pessime condizioni meteorologiche sullo Stretto di Kerch, ovvero quello che collega il Mar Nero al Mar di Azov (vedi mappa). Prima di commentare il fatto, ecco una veloce cronaca di quanto è successo. Al momento del verificarsi della tempesta 59 navi erano presenti sullo Stretto di Kerch: di queste, 42 sono riuscite a riparare nel Mar di Azov, 17 non ci sono riuscite e ben 10 sono state spezzate, affondate o naufragate dalla furia del vento e del mare. Alle 04:55 ora di Mosca dell'11/11/2007 davanti al porto di Kavcaz si spezza in due la petroliera Volganeft-139, facendo finire in mare dalle 1.300 alle 2.000 tonnellate di gasolio; alle 10:42 nella stessa zona affonda la nave Volgogorsk, facendo colare a picco ben 2.400 tonnellate di zolfo; alle 11:50 affonda la nave Nakhicevan (che trasportava anch'essa zolfo) e poco dopo anche la nave Kovel (e finiscono in mare altre 2.000 tonnellate di zolfo); anche la nave Volgoneft-123 rischia l'affondamento, a causa di un danno allo scafo; poco più in là, nelle acque antistanti il porto ucraino di Sebastopoli affonda il mercantile georgiano Jodhza, mentre una nave carica di metallo affonda nella rotta tra Mariupol e Istanbul. Il bilancio complessivo è gravissimo: almeno 15 morti e quantità devastanti di gasolio e zolfo riversate in mare! Un disastro che proprio non ci voleva, visto anche il già grave stato in cui versa il Mar Nero da alcuni anni a questa parte, soprattutto a causa degli incontrollati scarichi industriali delle repubbliche ex-sovietiche che vi si affacciano. Tuttavia, dobbiamo dire che era una tragedia AMPIAMENTE EVITABILE, e non è retorica: infatti, con ben 14 ore di anticipo sull'evento il servizio meteorologico locale aveva lanciato un bollettino per una violenta ondata di maltempo sulla zona a causa di un intenso afflusso di aria gelida da nord che, arrivato sul Mar di Azov, avrebbe creato una ciclogenesi con venti della violenza di "uragano" sullo Stretto di Kerch, proprio ove erano presenti le navi. Ed infatti la tempesta di è puntualmente verificata: i venti hanno sfiorato una velocità di addirittura 200 km/h, originando onde altissime! Non tutte le navi hanno ascoltato e rispettato il bollettino meteo: come detto pocanzi, delle 59 navi presenti sullo Stretto di Kerch, 42 si sono messe al riparo sul Mar di Azov (ove il vento rimane molto più tranquillo) mentre le altre sono rimaste sul posto causando questa tragedia... ANNUNCIATA! Le previsioni meteorologiche sono ormai diventate molto affidabili sui 2-3 giorni: figuriamoci in zone molto ristrette ove i meteorologici locali conoscono benissimo il microclima della zona ed i suoi effetti collaterali (e evastanti!). Previsioni puntualmente rispettate: non però da alcuni navi, che così facendo hanno commesso un vero e proprio OMICIDIO COLPOSO, perchè di questo si tratta! Molte navi, infatti, pur a conoscenza dei bollettini meteo, corrono rischi assurdi perchè l'armatore preme per consegnare la merce il prima possibile ottenendo il maggior profitto, il capitano è stimolato dai premi e quindi tutto si svolge in nome del "dio denaro" senza alcun rispetto per il nostro habitat, che alla fine è sempre l'unico che ci rimette. Le migliaia di tonnellate di gasolio e zolfo scaricate creeranno problemi gravissimi al Mar Nero e non solo: anche il Mediterraneo è in allerta, vito che prima o dopo questa massa oleosa vi approderà! Antonino Abrami, ispiratore della proposta per l'istituzione di una Corte Penale Internazionale per la Tutela dell'Ambiente (vedi mio precedente post), ha dichiarato, giustamente, che bisogna cambiare qualcosa in materia legislativa in modo da aumentare i controlli su queste carrette del mare e soprattutto inasprire (ed applicare) le pene per chi commette simili REATI. Fermiamoli!!!
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento