mercoledì 7 novembre 2007
Il trasporto merci italiano ha ormai intasato strade ed autostrade, frutto di politiche errate che nel corso dei decenni non hanno puntato sulla lunga rete frroviaria italiana e sulle migliaia di Km di coste che abbiamo! I problemi sono quelli sotto gli occhi di tutti: strade impraticabili ed inquinamento da scarichi di autoveicoli elevatissimo! Ora, finalmente, qualcosa si muove: l'articolo 5 commi 43-44-45 della Finanziaria 2008 (sempre che sia approvato...) prevede un premio per i porti virtuosi, che sanno cioè crescere nel tempo, e che saranno ricompensati con molti denari da investire nelle strutture portuali e nelle infrastrutture connesse alla movimentazione della merce. Tutto si basa sulla crescita del traffico portuale: la movimentazione della merce nei porti italiani garantisce all'Erario un gettito fiscale enorme che finora solo nella minima parte è stato reinvestito nei porti. Ecco perchè i tre presidenti delle autorità portuali liguri (Giovanni Novi per Genova, Cirillo Orlandi per La Spezia e Rino Canavese per Savona) hanno assegnato all'università Bocconi uno studio sul rapporto tra il valore delle merci importate ed il gettito fiscale: ebbene, si è scoperto che oggi restano appena 18 centesimi di euro di diritti portuali per ogni tonnellata di merce movimentata, quando tale quota è di 64 centesimi per Rotterdam, 78 centesimi per Valencia, 89 centesimi per Marsiglia e addirittura 1,05 euro per Barcellona! Dati alla mano, il valore delle merci importate da Genova-La Spezia-Savona è stato nel 2006 di 22,364 miliardi di euro, con un attivo nella bilancia dei pagamenti di 410 milioni, ed un gettito fiscale di be 3,953 miliardi di euro! Ciò che i porti potranno domani trattenere sarà la differenza tra il gettito fiscale dell'anno precedente e quello successivo: così, se nel 2006 il gettito fiscale ligure è stato di 4 miliardi di euro che nel 2007 diventeranno 4,3 miliardi, la differenza di 300 milioni di euro potrà essere reinvestita nei porti liguri. Non direttamente, comunue: l'extragettito verrà infatti convogliato in un fondo gestito dal Ministero dei Trasporti che poi lo distribuirà alle vari regioni in funzione dei risultati ottenuti. Questo, ad esempio in Liguria, potrebbe così portare, finalmente, alla realizzazione del terzo valico ferroviario dei Giovi, ovvero la linea ad alta capacità inserita nel corridoio 24 Genova-Rotterdam. Finalmente una decisione politica in grado di porre le basi per una diversificazione del trasporto merci italiano: puntare su ferrovie ad alta velocità e sui porti significa dare un contributo notevole alla lotta all'inquinamento atmosferico, liberando così molte strade dal traffico pesante.
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