L'allarme è stato lanciato dal WWF durante la "13° Conferenza ONU sui Cambiamenti Climatici" tenutasi a Bali, il quale ha pubblicato il rapporto intitolato "Il circolo vizioso in Amazzonia: siccità e incendi nell'era del riscaldamento globale". In tale rapporto si rivelano le drammatiche conseguenze che la perdita della foresta amazzonica potrebbe significare per il clima del nostro pianeta. Infatti la deforestazione continua a livelli altissimi e di questo passo entro il 2030 il 60% della foresta amazzonica potrebbe essere stato distrutto in maniera irreparabile! Tale deforestazione potrebbe rilasciare in atmosfera dai 55.5 ai 96.9 miliardi di tonnellate di CO2, il chè renderebbe vana la lotta al taglio delle emissioni di gas serra. Oltretutto la foresta amazzonica è uno stabilizzatore importantissimo del sistema climatico terrestre: infatti la sua conservazione è essenziale non solo per i processi di raffreddamento delle temperature globali ma anche perchè garantisce una immensa fonte di acqua dolce in grado di influenzare alcune delle correnti oceaniche, oltre che ad essere un grande serbatoio di carbonio. Lo sostiene Dan Nepstad, grande scienziato al Woods Hole Research Centre in Massachussests. Saranno proprio l'espansione dell'attività agricola, la ricerca di nuovi pascoli per il bestiame, gli incendi, le siccità e la conseguente deforestazione a mettere in serio pericolo l'esistenza della più grande foresta del nostro pianeta. Gianfranco Bologna, direttore scientifico del WWF Italia, ha dichiarato che la foresta amazzonica è oggetto di progetti ed azioni concrete da parte del WWF da diversi decenni e che oggi queste attività sono coordinate in una grande priorità di azione (chiamata "Key Stone Initiative") che il WWF ha voluto per mettere insieme tutti gli sforzi e cercare di ottenere i migliori risultati possibili per proteggere questo grande polmone verde. Per questo è stato coinvolto anche il ministero italiano dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, che sta intervenendo soprattutto nelle aree brasiliane di Acre-Purus e Itenez-Marmorè ai confini con Perù e Bolivia.
Sempre dalla Conferenza sul Clima di Bali è partita un'altra azione concreta per combattere la deforestazione in altre parti della Terra, come in Indonesia: si tratta del sostegno alla Rainforest Coalition, ovvero un gruppo di paesi in via di sviluppo che chiedono di essere aiutati (da quelli sviluppati) per preservare le loro foreste. Infatti questi paesi in via di sviluppo non sono in grado economicamente di fornire un adeguato servizio di protezione dell'ambiente: i benefici che potrebbero arrivare da tutto il mondo (sviluppato) supererebbero di gran lunga i costi da sostenere per attuare questi progetti. La lotta alla deforestazione è uno dei punti necessari a combattere la lotta al cambiamento climatico: deve essere sostenuta con tutte le forze, altrimenti la natura si ribellerà...
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