mercoledì 23 gennaio 2008

ABU DABI: nasce la "città ad emissioni zero"!

Si chiamerà MASDAR (che in arabo significa “La Fonte”): si tratta di una grande città futuristica che sarà costruita nel mezzo del deserto affacciato sul Golfo Persico, nei pressi della città di Abu Dabi (capitale degli Emirati Arabi Uniti). Sarà realizzata in un luogo assai inospitale, ove d’estate le temperature massime raggiungono i 50°C all’ombra e dove non esistono acqua, vegetazione né animali: deserto puro! Eppure si tratterà di una vera e propria città interamente eco-sostenibile, cioè in grado di funzionare soltanto ad energie rinnovabili senza produrre alcuna emissione di gas serra. Ecco perché sarà anche chiamata la “Città del Sole”. Il progetto è dell’architetto inglese Norman Foster, l’autore del grattacielo Gherkin (quella soprannominato Cetriolo) e del Millennium Bridge di Londra, della cupola del Reichstag di Berlino e del grattacielo Hearst di New York. La nuova città sarà cinta di mura, ospiterà 50.000 abitanti, avrà case alte al massimo 4 piani, non vi circoleranno auto e avrà strade larghe al massimo 3 metri. Come detto, produrrà zero emissioni di gas serra in quanto non circoleranno veicoli e l’energia sarà prodotta esclusivamente da fonti rinnovabili, soprattutto solare-fotovoltaico ed eolico. Inoltre, produrrà pochissimi rifiuti: infatti ben il 99% di questi verrà riciclato. I consumi d’acqua saranno ridotti del 50% rispetto alla media di consumo pro-capite: l’acqua potabile sarà portata dal mare e desalinizzata con impianti ad energia solare, mentre l’acqua per usi industriali e civili sarà totalmente riciclata. Per i trasporti, funzioneranno solo quelli pubblici (metropolitana superveloce e taxi su rotaie senza autista): nessuno degli abitanti lavorerà a più di 200 metri di distanza da un mezzo pubblico. Saranno tre i livelli di trasporto per smistare il traffico: uno sopraelevato, uno all’altezza della strada protetto da portici ed uno sotterraneo. Tutti gli edifici saranno costruiti con materiali riciclabili e rinnovabili. L’idea di creare una città completamente eco-sostenibile è venuta per dare la dimostrazione che è possibile attuare una politica per il taglio delle emissioni di gas serra (e dunque per la lotta al cambiamento climatico), anche se è stata certamente favorita dalla ricchezza del paese dovuta alle riserve petrolifere (Abu Dabi ha 423.000 abitanti con un reddito medio annuo di 12.000.000 di euro a testa!): è anche vero che gli Emirati Arabi Uniti detengono il record di emissioni di gas serra nocivo per abitante…
Certo, qualche perplessità mi aleggia in testa: se è vero che l’idea di una città completamente eco-sostenibile è veramente ottima in chiave futura per il taglio delle emissioni di gas serra, è pur vero che per la sua realizzazione si utilizzeranno i proventi economici di quella famigerata sostanza (il petrolio!) responsabile per prima dell’inquinamento atmosferico e, di conseguenza, del cambiamento climatico! Diciamo che è un po’ un controsenso: con la costruzione della città eco-sostenibile verranno tagliate quelle emissioni di gas serra che la sua costruzione ha invece reso necessarie!!! Se veramente l’Emirato volesse dare un contributo al taglio dei gas serra, sarebbe più auspicabile investire quei petrol-dollari finora ricavati per diminuire la dipendenza energetica del paese da combustibili fossili (esclusivamente petrolio) e, di conseguenza, aumentare la quantità di energia derivante da fonti rinnovabili come impianti solari ed eolici (viste soprattutto la forte insolazione e la dinamicità del vento della zona!). Forse, allora, la campagna anti-emissioni gas serra dell’Emirato sarebbe più credibile…
E intanto, poco più in là, a Dubai sorgerà un nuovo arcipelago di isole artificiali in cui costruire abitazioni di lusso ed alberghi da sogno: dopo quelli a forma di palma e a forma di globo terrestre, ora arriva l’arcipelago a forma di… universo: si chiamerà infatti “The Universe”!!! Per non smentirsi: sono gli effetti del petrolio…

1 commento:

Anonimo ha detto...

l'iniziativa è delle migliori ma non dimentichiamoci del resto del mondo.Perchè non si possono trasformare le attuali città in "città ad emissioni zero?"