URBANISTICA: a Ferrara il “Città Territorio Festival”
Negli ultimi giorni (ma spesso anche in passato) ho dedicato vari post all’urbanizzazione selvaggia in atto nelle città italiane che si stanno espandendo senza limiti. Si continua a strappare terreno coltivabile ed aree verdi alle zone circostanti le città, realizzandovi nuove lottizzazioni residenziali e produttive e costruendo centinaia di migliaia di edifici, col risultato di causare lo spopolamento dei centri storici (già in atto anche per altri motivi), aumentare le aree cementificate, intensificare il traffico (e di conseguenza lo smog), strappare terreno prezioso al nostro territorio sconvolgendolo (con ripercussioni sul clima, sullo smaltimento delle acque piovane, sui rifiuti, ecc…).
Ho ripetuto più volte quanti centro storici in Italia siano letteralmente spopolati ed abbandonati: perché, allora, invece di costruire nuovi edifici in periferia, non si recuperano quelli esistenti nei centro storici? Semplice: i Comuni dalle nuove costruzioni incassano una quantità incredibile di denaro da oneri di urbanizzazione e costo di costruzione, cosa che invece non avviene per le ristrutturazioni ed i recuperi. Siccome il federalismo (di memoria leghista…) ha tagliato negli anni i fondi ai Comuni, questi sono costretti a trovare il denaro mancante in maniera diversa, e quella delle nuove costruzioni è la più semplice, alla faccia della difesa del territorio! Tra l’altro dobbiamo ricordare che la nuova legge urbanistica del 2001 prevede che i Comuni possano utilizzare gli introiti dagli oneri di urbanizzazione per coprire qualsiasi spesa comunale (prima invece dovevano essere impiegati solo per opere pubbliche come strade, scuole, ecc…)!
La campagna elettorale è volta al termine ed oggi 13 e domani 14 aprile 2008 si vota per il rinnovo del governo italiano: purtroppo, da nessuno (ripeto, nessuno!) schieramento politico ho sentito dire qualcosa in merito. Tutti hanno replicato che l’Italia ha bisogno di quantità enormi di case, senza accennare minimamente al recupero dell’esistente e alla difesa del nostro fragile territorio. Sarebbero stati senz’altro più credibili (e realisti) se avessero detto di recuperare l’enorme quantità di edifici esistenti (prima di costruirne di nuovi) e rinvigorire le casse comunali con denaro statale proveniente da altre fonti (magari dal taglio della spesa pubblica), mettendo quindi i Comuni nella condizione di non avere più così bisogno degli introiti dagli oneri di urbanizzazione. Ne guadagnerebbero tutti: i centri storici, la vivibilità delle città, il nostro territorio, la qualità dell’aria cittadina, il traffico. Invece niente, gli unici slogan in merito erano quelli inerenti l’urgente bisogno di costruire case ovunque (chi 500.000, chi 800.000, chi un milione!): ebbene, dati alla mano, negli ultimi 10 anni sono state realizzate in Italia case per 3 miliardi di mc (!), dal 1995 ad oggi sono stati realizzati nuovi edifici (residenziali e non) per una superficie di ben 3,5 milioni di ettari (!!) che è l’equivalente della superficie di Lazio ed Abruzzo messe assieme (!!!) e di ben 20 mq per ogni italiano!!!!
Ma ora gli urbanisti vogliono ora dare il loro contributo in difesa del territorio: secondo loro c’è il bisogno di bloccare questa urbanizzazione selvaggia e di DEMOLIRE gli errori del passato. Secondo loro, infatti, negli ultimi anni i centri urbani italiani si sono allargati in maniera troppo disordinata, la mobilità è sempre più caotica, le aree agricole e naturali sono sempre più rare. Di questo se ne parlerà al “CITTA’ TERRITORIO FESTIVAL” che si terrà a Ferrara dal 17 al 20 aprile 2008 (http://www.cittaterritoriofestival.com): organizzato da Laterza Agorà, vedrà la partecipazione di oltre cento urbanisti, architetti, storici, amministratori ed imprenditori per discutere dello sviluppo delle città ed in particolare di centro, periferia, mobilità, sicurezza e tutela del paesaggio. Secondo l’urbanista Pier Luigi Cervellati bisognerebbe varare una moratoria di almeno 10 anni sulle nuove costruzioni, bloccare le nuove urbanizzazioni e ricostruire l’esistente, riqualificando le periferie e ricostruendo un tessuto urbano sano. Sulla stessa linea anche l’architetto Stefano Boeri (direttore della rivista Abitare), secondo il quale c’è bisogno di nuove regole che arrestino l’espansione delle città perché il boom edilizio degli ultimi anni ha provocato solo spreco di suolo, distruzione delle aree verdi ed impossibilità di nuove infrastrutture perché il territorio è sempre più occupato.
Voi stessi potete notare quante case ci sono sfitte ed invendute in tutta Italia: altroché bisogno di un milione di nuove case, qui ci stanno solo prendendo in giro perché, come sempre, tutto muove una quantità incredibile di denaro che abbraccia varie categorie (Comuni, professionisti, imprese, agenzie immobiliari, ecc…), mentre del territorio cari miei non gliene frega niente a nessuno, purtroppo!
1 commento:
Sono d'accordo al 100%! Grazie di questo ottimo post.
Posta un commento