Rifiuti: risposta alla lettera di cui al precedente post...
"Gentile lettore Montagna, non posso rispondere punto per punto alla sua lunga lettera; altrimenti dovrei scrivere un secondo articolo. Né, credo, sia costruttivo impugnare il pregiudizio ("poliziotti servi di uno Stato fascista", addirittura!), perché questo tipo di polemica ideologica nulla ha a che vedere con la realtà nazionale e internazionale dei fatti: la Campania immersa nell'immondizia. Di questo stiamo parlando. Vedremo presto dove lo Stato avrà deciso di aprire le necessarie e urgenti discariche. Confido, come tutti gli italiani di buon senso, che tali decisioni saranno prese non solo a ragion veduta (e se così non fosse c'è sempre un giudice, a Berlino, per far rispettare la Legge; e molta informazione per denunciare qualunque eventuale abuso, giusto?), ma anche ascoltando, doverosamente, le buone ragioni delle popolazioni locali. Ascoltando ma decidendo: dopo quattordici anni. Lo Stato non è un ente astratto che vive sul pianeta Marte -anche se a volte può sembrarlo-, ma è costituito da sessanta milioni di cittadini sempre più consapevoli, e che hanno mille modi per far sentire il loro sacrosanto punto di vista. Mille, fuorché uno: la violenza. Chi ricorre alla violenza, come ho scritto, non dialoga. Ricambio i più distinti saluti e grazie per la Sua attenzione".
Sono contento per due cose: la prima è che il sig. Guiglia concorda con me sul senso di dovere che lo Stato deve avere nei confronti della salute dei suoi cittadini, la seconda è che apprendo oggi che le proteste (pacifiche) dei cittadini hanno portato finalmente lo Stato ad ascoltarli. Ora vedremo l'evolversi della situazione.
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