martedì 21 ottobre 2008

Ancora una volta il Papa contro gli scienziati…

Papa Ratzinger ha puntato ancora il dito verso gli scienziati, affermando: “La scienza moderna a volte segue solo il facile guadagno e tenta di sostituirsi al Creatore con arroganza, senza essere in grado di elaborare principi etici, mettendo in grave pericolo la stessa umanità”. Lo ha detto parlando ai partecipanti al convegno sul decennale della Fides et Ratio, l’enciclica che Giovanni Paolo II° nel 1998 dedicò al rapporto tra scienza e fede. Il Papa ha poi continuato: “Non possiamo nasconderci che la ricerca si è volta soprattutto all’osservazione della natura nel tentativo di scoprirne i segreti. Ma il desiderio di conoscere la natura si è poi trasformato nella volontà di riprodurla. Questo non può che aprire scenari pericolosi, non sempre gli scienziati indirizzano le loro ricerche per il bene dell’umanità. Il facile guadagno o, peggio ancora, l’arroganza di sostituirsi al Creatore svolgono, a volte, un ruolo determinante”. E ancora: “La fede non teme il progresso della scienza e gli sviluppi a cui conducono le sue conquiste quando queste sono finalizzate all’uomo, al suo benessere e al progresso di tutta l’umanità”.
Beh, che dire: permettetemi di dire che, dal mio punto di vista, si tratta di uscite fuori luogo, e se c’è qualcuno che teme il progresso della scienza questa è proprio la Chiesa: il continuo intervenire su campi a Lei non consoni (scienza, politica, economia, ecc…) dimostrano il suo patimento di non essere più al centro della vita quotidiana delle persone, e ciò più per demeriti propri che altrui. Molte idee cattoliche sono invariate da decenni e non sono più al passo con i tempi: il continuo respingere l’uso degli anticoncezionali per combattere l’AIDS nei paesi poveri (meglio lasciarli morire questi poveretti?), i continui attacchi alla ricerca scientifica, la feroce campagna contro l’aborto (i figli degli stupri li adotta forse il Vaticano?), la respinta dell’eutanasia (è vita uno stato vegetativo da molti anni?), la respinta delle teorie evoluzioniste di Darwin (la Terra è stata creata dal nulla da qualcosa di “superiore”?), beh mi sembrano tutte scelte che la gente e la società non accetta più, ne è stata subdola per secoli finché la Chiesa ne ha potuto controllare le menti bigotte.
Scienza e fede non potranno mai correre sullo stesso binario: la persona deve essere assolutamente libera di credere in qualcosa di superiore, oppure di credere nella ricerca scientifica e quello che la scienza ha già spiegato, oppure di credere ad entrambe, ma non deve essere la Chiesa a dirlo e ad imporlo, ma la persona a scegliere. Chi è la Chiesa per imporre il proprio pensiero? I pensieri si imponevano nel Ventennio…
Come dice giustamente l’astronoma Margherita Hack, ci saranno anche scienziati che pensano solo ai soldi ma che sono la minima parte, mentre la maggior parte lavorano seriamente e spesso in condizioni precarie. Il Vaticano dovrebbe prima guardarsi in casa propria, visto che ha anche uno Stato… Gode di immensi benefici da parte dello Stato italiano, oltre che percepire immensi guadagni dall’8 per mille (in maniera un po’ rocambolesca, tra l’altro…). Lo dice (a ragione) anche Carlo Bernardini, docente di fisica alla Sapienza di Roma: “Il Papa che incassa l’8 per mille non può parlare di soldi a noi, che in questi giorni lottiamo per non far annegare l’università. Di che etica ci viene a parlare un Papa che ha visitato gli Stati Uniti e non ha sollevato l’argomento della pena di morte? Sono uno dei fondatori dell’Unione degli Scienziati per il disarmo perché credo che la lotta contro la guerra e le armi di distruzione di massa vada condotta con mosse concrete, non con gli argomenti di principio. Giovanni Paolo II° considerava fede e ragione due elementi compatibili tra loro. Ognuno restava delle sue convinzioni, ma almeno c’era rispetto reciproco. Questo Papa ha una posizione molto più arretrata e il discorso di oggi dimostra che non ha timore di mettere i piedi nel piatto”.
Il problema principale per il nostro paese è l’immenso spazio che l’informazione (carta stampata e TG) dà al Vaticano: l’Angelus deve essere la notizia di tutti i TG domenicali, ogni spostamento papale deve essere comunicato al TG e sui giornali. Dobbiamo ammetterlo: siamo tutti, ripeto tutti, schiavi della Stato pontificio e dell’imposizione delle sue idee, come se in Italia non avessimo già poche grane… Il giuornalista Michelle Serra, rispondendo ad un lettore sulla rivista "Il Venerdì", ha riassunto alla perfezione questa situazione: per i clericali è libera solo la scelta che si associa alle lore (legittime) indicazioni, mentre per i laici è libera e lecita anche una scelta non conforme alle loro opinioni. Un laico divorzia ma non pretende che divorzi il clericale, un clericale non divorzia e pretende che nemmeno il laico divorzi.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Effettivamente mi sembra che le ultime uscite del Papa...siano leggermente non richieste e decisamente fuori luogo.

Mi fermo qui.. è meglio!

Anonimo ha detto...

Ricordo bene come Giovanni Paolo II° consultava gli scienziati...
Non credo ci sia antitesi tra fede e scienza. E' giusto che ognuno, nelle scelte, segua la propria coscienza: la libertà per i credenti è un dono di Dio.

Non credo, però, che il cattolicesimo debba sempre e ad ogni costo stare al passo con i tempi. E se i tempi fossero impazziti?