martedì 21 ottobre 2008

SMOG: che escamotage a Verona!

Sappiamo quanto sia inquinata l’aria delle nostre città, in particolare quelle della Valpadana che, per questioni climatiche, morfologiche ed economiche, è una delle zone a maggior concentramento di sostanze inquinanti di tutta l’Europa.
Esiste una precisa normativa nel nostro paese che fissa il limite massimo giornaliero di PM10 oltre il quale dovrebbe scattare il blocco del traffico veicolare, oltre che prevedere un limite massimo annuo di giornate in cui questo limite può essere superato. Purtroppo molte città padane superano molto spesso il limite giornaliero che, nell’arco dell’anno, arriva anche a superare le 200 giornate!!! Per la misurazione di queste sostanze ci sono apposite centraline di rilevamento, poste lungo le strade trafficate delle città.
Siccome dai dati di queste centraline si decide poi sul blocco del traffico cittadino (o piani simili), si stanno scoprendo alcuni escamotage (tipici italiani…) per ingannare la realtà. È quello che è successo a Verona: recentemente Federico Sboarina, assessore comunale all’ambiente, ha rassicurato i cittadini veronesi sui livelli di inquinamento delle polveri sottili PM10 affermando che tali valori sono migliorati nonostante fossero decaduti i provvedimenti di blocco del traffico. Come è stato possibile? Semplice: nessuno provvedimento, la centralina di rilevamento posta lungo il trafficato Corso Milano è stata spostata all’interno di un parco!!! GENIALE!!! A tal proposito si è creato il Comitato “Viviamo Corso Milano” (http://www.viviamocorsomilano.it), il cui Presidente Elena Giacomin ha affermato: “Non si può parlare di miglioramento dell’aria se la centralina è in un parco anziché sulla strada. Il 3 aprile scorso abbiamo chiesto alle istituzioni competenti chiarimenti in merito allo spostamento della centralina Arpav da Corso Milano al parco di via Sesini e avevamo espresso perplessità per i miglioramenti (anche al di sopra del 10%) che si stavano verificando dopo lo spostamento”. Cosa ha risposto l’Arpav? Che lo spostamento della centralina è stato reso necessario per adeguare la posizione della stessa alle linee guida Apat e che la stazione quando era in Corso Milano era troppo vicina ad un incrocio e alle fronde di alcuni alberi... Ma non poteva la centralina essere spostata in un altro punto di Corso Milano, oppure in un’altra strada trafficata? Che bisogno c’era di metterla al centro di un parco cittadino, contornato da condomìni, sotto una pianta e circondata da una siepe? Ha ragione il Comitato “Viviamo Corso Milano” quando dice che la centralina sta ora misurando una situazione ambientale di quartiere e non di traffico urbano intenso, alterando quindi la realtà dell’inquinata aria che avvolge le strade cittadine, ove effettivamente la popolazione si sposta e vi abita (la maggior parte delle costruzioni si trova proprio lungo le strade, mentre il parco Sesini è una delle pochissime aree verdi cittadine). Si sta quindi distorcendo la realtà.
Come ricorda il presidente del Comitato “Viviamo Corso Milano”, l’inquinamento dell’aria ha forti e gravi ripercussioni sulla salute dei cittadini e il mancato impegno ad ovviare alla gravità della situazione costituisce un fatto perseguibile dalla legge penalmente: lo scorso mese di aprile sono stati rinviati a giudizio il Presidente della Regione Toscana ed il Sindaco di Firenze per non aver adottato misure di contenimento dei livelli di inquinamento. La normativa europea recepita da quella regionale impone l’adozione di seri piani di risanamento dell’aria e di piani di azione da parte delle amministrazioni comunali: l’escamotage adottato a Verona serve per mettere a riparo “legale” l’amministrazione cittadina? Vorrei tanto pensare che si tratta di una semplice coincidenza, ma come cita una famosa frase del senatore Andreotti “A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca”, per questo mi vengono in mente i soliti squallori italiani: la salute dei cittadini è, purtroppo, sempre messa in secondo piano. Se solo l’aria inquinata fosse bella colorata, allora forse ci si penserebbe un pochino, è il solito problema dell’inquinamento invisibile…

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