Verona: “DIOSSINA: NO AGLI INCENERITORI”
• nessuno può dire con certezza che dai camini degli inceneritori non escano diossina o altre sostanze: anzi, svariati studi stanno dimostrando che anche i più moderni filtri dei camini degli inceneritori non riescono a trattenere le polveri ultrasottili che derivano dalla combustione, polveri che sono dannosissime per la nostra salute in quanto entrano facilmente nel nostro organismo;
• anziché l’incenerimento, ci dovrebbe essere il recupero dei rifiuti: un’ottima raccolta differenziata consentirebbe di recuperare ben l’85% dei rifiuti, dalla plastica al vetro, dalla carta ai metalli, dall’umido agli scarti da giardino, dalle pile ai farmaci scaduti, dai rifiuti ingombranti al vestiario, dal legno ai prodotti pericolosi, mentre solamente il 15% finirebbe in discarica (la parte secca). Questo avrebbe un duplice vantaggio: servirebbero molte meno discariche (che considerando il tipo di rifiuto, ovvero la parte secca, non comporterebbero pericoli per il territorio circostante), e soprattutto si risparmierebbe una incredibile quantità di materia prima per creare nuovi prodotti (la plastica può essere fusa e riusata in nuova forma, il vetro può essere fuso, la carta viene macerata e riciclata, l’umido e gli scarti da giardino vengono convertiti in fertilizzanti, ecc…).
Inutile girarci tanto attorno: purtroppo la sciagurata idea di inserire l’incenerimento nella categoria delle “energie rinnovabili ed assimilabili” (!!!) ha permesso di erogare valanghe di milioni di euro per la costruzione di questi impianti di combustione, a dispetto della protezione dell’ambiente e della salute umana. E nessuno è ancora riuscito a bloccare questo scempio. Il denaro, insomma, vale più della nostra salute… E intanto, secondo i dati dell’AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) in Italia si muore sempre meno di tumore perché sono migliorate le cure (140.000 morti nel 2007, 125.000 stimati nel 2008), ma i casi continuano, al contrario, ad aumentare (240.000 casi nel 2007, 250.000 stimati nel 2008). Ma, cosa volete, contano di più i famosi certificati verdi CIP6…
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