sabato 15 maggio 2010

E' quasi realtà il FEDERALISMO DEMANIALE

Il federalismo è uno dei cavalli di battaglia della Lega Nord, ovvero il trasferimento di molti poteri alle Regioni e agli enti minori: tra questi c'è anche il cosiddetto FEDERALISMO DEMANIALE. Ora, dopo gli ottimi esiti elettorali di marzo 2010, la Lega vuole accelerare l'approvazione di tale federalismo: in Commissione bicamerale è arrivata una bozza di parere sul federalismo demaniale, ma la Lega lo vuole portare al più presto al Consiglio dei Ministri in modo di centrare l'obiettivo della sua approvazione entro un anno dall'entrata in vigore della delega (ovvero il prossimo 21 maggio). Sembra che il voto sul parere sia fissato per mercoledì 19 maggio, e qui scatta il braccio di ferro con l'opposizione: il PD infatti chiede più tempo per verificare il testo. Al di là delle (inevitabili) polemiche politiche, vediamo di cosa si tratta: in poche parole è stata fatta una distinzione tra beni demaniali che resteranno sotto il controllo dello Stato e quelli che invece verranno ceduti e gestiti dagli enti minori. Più precisamente:

  • beni non trasferibili: non si potranno trasferire (e quindi resteranno sotto il controllo statale) i beni di ambito sovraregionale (ad esempio fiumi importanti, come il Po, o grandi laghi, come quello di Garda), gli immobili statali con finalità istituzionali (ad esempio palazzi come Montecitorio e Palazzo Madama), porti ed aeroporti di rilevanza nazionale (come il porto di Genova o l'aeroporto Fiumicino), il patrimonio culturale in genere nonchè tutte le reti stradali, ferroviarie ed energetiche di interesse statale;
  • beni trasferibili alle Regioni: si potranno trasferire quelli del demanio idrico e marittimo (ad esempio le spiagge e i laghi che bagnano più province di una stessa Regione), nonchè aeroporti e porti di interesse regionale;
  • beni trasferibili alle Province: si potranno trasferire laghi chiusi e miniere che stanno in un'unica Provincia (come ad esempio il Lago di Bracciano, in provincia di Roma);
  • beni trasferibili alle autonomie locali: si potranno trasferire a Regioni, Province, Comuni e città metropolitane i beni del demanio militare dismesso (come le caserme), le aree ed i fabbricati statali e le miniere.

Ricordiamo che il patrimonio demaniale attualmente disponibile nello Stato Italiano ha un valore di ben 3,2 miliardi di euro, dei quali una fetta importante spetta al demanio idrico e marittimo composto da 10.000 terreni, 9.127 fabbricati, 5.050 km di spiagge e 69 laghi naturali.
Ma cosa succederà col federalismo demaniale? I beni del demanio statale che si potranno cedere verranno ceduti alle autonomie locali in base allo schema sopra citato, le quali li potranno inserire come fondi immobiliari e venderli a privati o società: del ricavato, l'85% dovrà essere impiegato alla riduzione del debito locale (in caso di attivo dovrà essere reinvestimento sul posto), mentre il restante 15% verrà destinato al fondo per l'ammortamento dei titoli di Stato. Si prevede inoltre che ogni 2 anni vengano attribuiti agli enti locali i nuovi beni eventualmente resisi dispobili.
E qui ritorniamo alle polemiche politiche: si tratterà di una grande innovazione nella gestione del patrimonio demaniale statale (che potrebbe risanare molte casse vuote!) o si tratterà di una svendita di tale patrimonio col rischio di finire in mano a degli scellerati speculatori (che non sono pochi in Italia)? Beh, difficile dirlo: personalmente, sarei favorevole alla cessione agli enti locali (e quindi alla loro successiva vendita) degli edifici dismessi del demanio militare (magari obbligando gli acquirenti a riconvertirli in carceri), dei vari edifici di proprietà statale ma non di valore culturale e delle aree fabbricabili di proprietà statale. Ma di certo non sono favorevole alla cessione agli enti locali di beni naturalistici come fiumi, laghi, spiagge: qui ci sarebbe il fortissimo rischio di speculazione edilizia con i conseguenti problemi (urbanizzazione selvaggia, abusivismo, inquinamento). Staremo a vedere: ci vorrebbe una forte collaborazione tra maggioranza ed opposizione per arrivare al meglio, ma al meglio qui in Italia non ci pensa nessuno, purtroppo...

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