lunedì 14 giugno 2010

Le acque del Mar Rosso per salvare il MAR MORTO...

Stiamo parlando del famosissimo Mar Morto, un bacino di acqua salatissima posto sulla più profonda depressione terrestre (a 413 metri sotto il livello del mare): si estende per 650 kmq tra Israele e Giordania e presenta dimensioni di circa 76 x 16 km (la profondità massima è di ml 390). Si tratta di un mare chiuso che ha come immissari il fiume Giordano (il principale), l'Arnon ed altri piccoli fiumiciattoli, mentre non ha nessun emissario. La sua salinità è altissima, tanto che è privo di forme di vita: a 40 metri di profondità la salinità è di 300 grammi per kg di acqua mentre a 100 metri tale quantità sale a 322 grammi. Proprio per la sua altissima salinità le acque vengono usate per la produzione di cloruro di potassio.
Purtroppo il Mar Morto sta lentamente morendo in quanto il suo unico grande immissario, il Giordano, viene ormai in gran parte deviato lungo il suo corso per utilizzare le sue acque in agricoltura: pensate che dal 1900 ad oggi il suo livello è sceso di ben 35 metri e la quantità di acqua che arriva ora dal fiume nel mare è di 100 milioni di mc all'anno quando tale quantità era di ben 1,3 miliardi un secolo fa. Per salvare il Mar Morto è stata ora pensata un'opera faraonica, il cosiddetto “Condotto della Pace”: si tratta di una condotta d'acqua lunga 180 km che partirebbe dal golfo di Aqaba (sul Mar Rosso) e porterebbe l'acqua marina (essendo la costa più alta) fino al Mar Morto (si tratterebbe di circa 2 miliardi di mc di acqua all'anno). Questo porterebbe ad un aumento di livello del mare: inoltre, il notevole dislivello tra costa del Mar Rosso e livello del Mar Morto (oltre 400 metri) consentirebbe di utilizzare l'acqua anche per la produzione di energia elettrica da utilizzare negli impianti di desalinizzazione dell'acqua fornendo quindi anche 850 milioni di mc d'acqua dolce ai paesi limitrofi (Israele, Palestina e Giordania), visto il notevole e continuo aumento demografico della zona. Il progetto dell'opera è ora al vaglio della Banca Mondiale che ha stanziato 15 milioni di dollari americani per lo studio di fattibilità...
Tuttavia gli ambientalisti sono già insorti, e a ragione, per alcune semplici ragioni: introdurre tanta acqua salata nel Mar Morto ne cambierebbe gli equilibri, ma soprattutto prelevarla dal Mar Rosso danneggerebbe la barriera corallina, senza dimenticare che la condotta sarebbe realizzata in una zona sismica (il che potrebbe comportare, in caso di terremoto, ad un vero e proprio disastro ecologico). Gli ambientalisti hanno pertanto proposto in alternativa di modernizzare l'agricoltura, puntardo su colture che non richiedono molta acqua in modo da rinvigorire la portata del fiume Giordano e contrastare quindi il continuo calo del livello del Mar Morto: i 5 miliardi di costi preventivati per l'intera opera potrebbero essere quindi spesi diversamente...

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