venerdì 16 luglio 2010

Toh, rispunta l'ARCHEO CONDONO!

Prima di leggere questo post, vi consiglio di leggere i due post che avevo già dedicato all'argomento il 30 e 31 ottobre 2008 (in merito all'archeo condono proposto da alcuni scellerati ministri del PdL) e lo scorso 22 aprile 2010 sul traffico delle opere d'arte. Quando li avete letti, allora potete leggere questo post, perchè cari miei in questo luglio 2010 rispunta lo scellerato ARCHEO CONDONO! Incredibile.
E' infatti stata depositata alla Camera dei Deputati la proposta di legge n° 3540 intitolata “Disposizioni per il censimento e la riemersione dei beni archeologici in possesso dei privati”. Cosa prevede questa proposta? Chi detiene un reperto archeologico mai denunciato (quindi ILLEGALE), può regolarizzarsi pagando, badate bene, 50 (cinquanta!) euro per spese di registrazione e di catalogazione, il reato verrà automaticamente estinto ed il reperto resterà nelle mani di chi lo aveva posseduto fino ad ora!!!!
Il sospetto è che si voglia inserire la proposta di legge nel maxi-emendamento del governo alla manovra finanziaria: Azzolini (Presidente della Commissione Bilancio al Senato, del PdL) ha smentito il fatto, ma pochi giorni il finiano Fabio Granata lo ha di nuovo tirato fuori.
Cosa comporterebbe questa sanatoria archeologica? Io, possessore illegale di un reperto storico, lo denuncio, pago 50 euro e ne rimango proprietario, permettendomi quindi di sfruttare o vendere questo bene (cosa che prima non potevo fare in quanto il reperto era illegale). E tutto sempre e solo per fare soldi!!! Non interessa a nessuno di questo governo di proteggere il nostro patrimonio storico-artistico, quel patrimonio che ci invidia tutto il mondo. La stessa scellarata proposta di legge vuole far passare il messaggio di riavviare con questa sanatoria il mercato italiano dell'arte e di tutelare il collezionismo! Davvero incredibile!
Ah, si potranno sanare anche opere detenute all'estero (un po' come era successo per la sanatoria di chi voleva rimpatriare i soldi depositati all'estero...), basta comunicarlo alla Soprintendenza dei Beni Culturali (la quale prende semplicemente atto...). Naturalmente, per non scoraggiare i possessori si pagano 50 euro anche per un'intera collezione numismatica (indipendentemente dal numero di pezzi) e 50 euro anche per i frammenti ricomponibili in un unico pezzo!
Condivido l'allarme lanciato da Francesco Erbani sul quotidiano la Repubblica del 14 luglio 2010: siamo a livelli di Repubblica delle Banane, lo è sempre stata ma c'è sempre qualcosa che ce lo ricorda, e questo governo ci riesce perfettamente. Rgazzi miei, stanno svendendo tutto, territorio, ambiente e patrimonio artistico, stanno rovinando tutto. Svegliatevi!!!! Non so più come dirvelo.

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