domenica 7 novembre 2010

I tagli del governo e le tragedie...

Continuano a verificarsi fatti nel nostro paese che danno assolutamente ragione a chi (me compreso) continua a lamentarsi (e a indignarsi) dei tagli imposti dal governo a vari settori, come ad esempio il patrimonio storico-artistico e il territorio, in forza della crisi economica.
Abbiamo ancora vive negli occhi le immagini dell'alluvione in Veneto di questi giorni: io abito a Bevilacqua, nella pianura veronese, e l'acqua delle alluvioni si è fermata ad una ventina di km da casa mia ma ha comunque interessato e sconvolto zone e città che conosco e che frequento spesso, come Soave e Monteforte d'Alpone (oltre che Brenzone e Malcesine) nel Veronese, Saletto nel Padovano, Caldogno nel Vicentino (oltre che la stessa Vicenza). Certamente si è trattato di un fenomeno meteorologico eccezionale: in tre giorni sono caduti fino a 450-500 mm d'acqua nelle montagne veronesi e vicentine, quelle da cui partono i fiumi che poi sono esondati o hanno rotto gli argini (Bacchiglione, Guà-Frassine, Chiampo, Fratta, Alpone, Tramigna), che unite allo scioglimento delle nevi cadute in precedenza ha causato una delle più gravi alluvioni che abbiano mai colpito il Veneto. Tuttavia, il dato meteo eccezionale non deve fungere da causa di questo disastro: purtroppo le cause sono sempre quelle. Si va dal mancato rafforzamento degli argini dei fiumi, alla sempre meno manutenzione agli argini stessi (in più punti letteralmente bucati da nutrie e volpi), alla mancata pulizia degli alvei dei fiumi, alla mancata costruzione dei bacini di sfogo (in questa alluvione i pochissimi comuni che si sono dotati di bacini di sfogo, come Montebello Vicentino, si sono salvati), alla mancata manutenzione delle paratie e delle idrovore. C'è anche da aggiungere la scarsa preparazione della Regione ad affrontare una situazione simile, un pò perchè non abituata ad eventi del genere e un pò perchè forse si è sempre pensato che non sarebbe mai capitato. Si tratta di tutti lavori che non vengono fatti per la sempre più critica mancanza di fondi: i Comuni ne hanno sempre meno (soprattutto dopo l'abolizione dell'ICI) e il governo ne stanzia pochissimi, continuando a tagliare (con la scusa della crisi economica). E' proprio di questi giorni la polemica nata tra Stefania Prestigiacomo (ministro dell'Ambiente) e Giulio Tremonti (ministro dell'Economia): il Ministero dell'Ambiente ha ricevuto circa 1.650.000.000 di euro nel 2008, che sono già scesi a circa 738.000.000 in questo 2010 e che con la "legge di stabilità" scenderanno a 514.000.000 nel 2011 arrivando a 498.000.000 nel 2013 (vuol dire un taglio del 60% in pochi anni)!!!
E' notizia di ieri il crollo della "Schola Armaturarum Juventis Pompeiani" a Pompei, dovuta con tutta probabilità alle infiltrazioni d'acqua, un altro pezzo importantissimo del nostro patrimonio storico-artistico che se va: la mancata messa in sicurezza per scarsità di fondi mette in luce il taglio dissennato di fondi da parte del governo.
Siamo ancora in un grave periodo di crisi economica, e cosa fa il governo? Un buon governo naturalmente taglia, ma non può tagliare i fondi per l'ambiente, per il territorio, per il dissesto idro-geologico, per il patrimonio storico-artistico (che non ha eguali al mondo), per la cultura e per l'istruzione. Sono tutti campi sui quali è necessario non tagliare per mantenere in sicurezza il territorio (e di conseguenza le vite umane!) e per mantenere florida un'economia che trova proprio nel turismo una fonte indispensabile. Invece Tremonti che fa? Taglia proprio in questi campi e non taglia invece sulle folli spese militari, sui costi esorbitanti del Parlamento, sulle inutili Province (che invece continuano ad aumentare), sulle auto blu, sui finanziamenti ai partiti (che a suo tempo il popolo italiano aveva scelto di eliminare...), per non parlare di un governo che investirà miliardi di euro sulle centrali nucleari (no comment!), sul Ponte di Messina, permette a degli animali di rubare soldi statali tramite gli appalti truccati, fa leggi per evitare al Presidente del Consiglio di non pagare centinaia di milioni di euro di tasse (vedi caso Mondadori). Sono soldi che dovrebbero servire a mettere in sicurezza il territorio e qundi la sua popolazione.
E le vite umane spezzate dalle tragedie del territorio, causate dalla negligenza statale? Chi ne risponde? A questo punto l'unico responsabile dovrebbe essere lo Stato, è lui che con la sua incuria e il suo disinteresse comporta la perdita di vite umane. Come può uno Stato permettere tutto ciò? In questi casi si dovrebbe portare lo Stato in tribunale: non è più possibile che gli amministratori dello Stato, che noi eleggiamo perchè facciano il nostro interesse, quando arrivino a Roma facciano tutto fuorchè i nostri interessi! Una vita umana, anche una sola, dovrebbe valere molto di più di quattro maledetti soldi. Io al posto di Tremonti non avrei tanto la coscienza a posto, semplicemente perchè mi sentirei un omicida!

4 commenti:

marco ha detto...

Ciao, l'articolo è interessante, hai toccato un tema che stà a cuore a molti.
Purtroppo però siamo in Italia, il paese dei furbi, dove prima accadono le disgrazie e poi si cerca una soluzione.
Pensa che anche a Pompei dove è crollata la casa dei gladiatori, un opera storica che tutto il mondo vorrebbe avere, non è stato fatto nulla nel corso degli anni per evitare quanto accaduto ieri...

attilio ha detto...

Se ora il veneto chiedesse aiuto all'Italia sarebbe veramente da fare una pernacchia a Legaioli e NordNazionisti. Visto che questi individui sono contro lo stato centrale, non pagano le tasse e se ne vantano, con che faccia pretendono ora che noi, Italiani (io sono lombardo) onesti e laboriosi diamo loro una mano? Bossi invece di andare a venezia per a sbausciare efarfugliare minchiate vada lì per aiutare i suoi sodali. Perchè io,che andai a suo tempo ad aiutare a firenze e nel biellese, questa gentaglia non l'aiuto di certo

Numa ha detto...

Razza di imbecilli prima di tutti quell' eununco di bondi che non ha mai colpa di niente.
L'Italia e il suo popolo (per la maggior parte stupido) potrebbe vivere solo di turismo, di arte, di musei, di arte culinaria ecc. e invece mandiamo tutto alla rovina.
Ci sono paesi che ci invidiano i nostri retaggi storici e ci farebbero sonori guadagni. E noi stiamo a guardare!
Un popolo di tanta storia non lo avrei mai immaginato così retrogrado!
Allucinante.

Anonimo ha detto...

Tagli su tutto !
(ad eccezione degli stipendi e le pensioni per la casta dei politici).
La ricerca scientifica,la scuola e l'università pubblica;
la tutela dell'ambiente,dei beni storico-archeologico-culturali, da anni sono i "grandi dimenticati" dai governi centrale e regionali.
Il colpo di grazia lo sta dando però il "partito dell'amore",(s'intende a pagamento).