sabato 27 aprile 2013

Il successo del riciclo della carta in Italia

Questo post, che trae ispirazione da un articolo di Alessandro Codegoni pubblicato sull'inserto “Il Venerdì” del quotidiano la Repubblica del 5 aprile 2013, serve a sfatare una di quelle leggende metropolitane secondo cui noi differenziamo i rifiuti urbani i quali però poi verrebbero rimescolati tra di loro e buttati in discarica dalle ditte di raccolta. Non succede così cari cittadini, e qui vi riporto l'esempio della carta (bella l'iniziativa "Riciclo aperto" del Comieco, Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica, http://www.comieco.org, che fra l'11 e il 13 aprile scorsi ha permesso la libera visita degli impianti che riciclano la carta).
Vediamo intanto come funzione il riciclo della carta. Noi la differenziamo nell'apposito cassonetto, viene prelevata dalla ditta dei rifiuti che la porta ad una piattaforma di selezione dove vengono divisi cartoni, carta da archivio, giornali, ecc... eliminando gli scarti (plastica, cellophan, ecc...). Attenzione: meglio differenziamo la plastica, più i Comuni ci guadagnano perchè i Comuni stessi più riciclano bene e più incassano soldi per potersi ripagare la raccolta differenziata (con meno oneri a carico dei cittadini). Infatti il Comieco, così come i consorzi che riciclano gli altri tipi di rifiuti, viene finanziato da due fonti: una tariffa che le industrie pagano per il riciclo dei loro imballaggi di carta e cartone, e la vendita del materiale riciclato alle cartiere. Ebbene il 95% (quasi 120 milioni di euro nel 2011) viene girato ai Comuni. Senza dimenticare che le tre milioni di tonnellate di carta riciclate ogni anno in Italia comportano altri vantaggi quantificabili in 610 milioni di euro annui derivanti da minori emissioni di gas serra, risparmio sullo smaltimento in discarica, occupazione del personale del riciclo e valore del materiale generato (oltre che minor disboscamento!!). Dobbiamo infatti pensare che senza il riciclo della carta nel 2011 sarebbero servite in Italia ben 26 nuove discariche! Oggi l'Italia riesce a recuperare il 79,6% della carta che usa, quando la media europea è del 70,4% (almeno in questo siamo all'avanguardia!!!): peccato per quell'8% di carta che finisce nei termovalorizzatori, altrimenti la carta riciclata in Italia sarebbe l'87,6%!! Inoltre, la raccolta sempre più attenta e l'aumento di valore della carta da macero hanno permesso dal 2011 ad oggi di abbassare il contributo chiesto alle industrie per il riciclo da 22 a 6 euro a tonnellata, facendo risparmiare circa 40 milioni di euro al sistema economico. Certo la situazione non è ancora omogenea in tutto il Paese: al Sud Italia siamo mediamente ad un recupero di 30 kg di carta procapite all'anno, quando al Nord è di 50, a Roma la percentuale di riciclo è al 33,5% contro il 62,3% di Milano.
Cosa possiamo fare noi? Possiamo (anzi dobbiamo) stare il più attenti possibile al riciclo della carta, con pochi ma importanti accorgimenti. Eccoli: 1) eliminare possibilmente nastri adesivi, sacchetti, imbottiture o inserti di plastica (ad esempio le finestrelle delle buste); 2) appiattire le scatole e comprimere gli scatoloni per ridurre lo spazio; 3) non abbandonare la carta fuori dai contenitori; 4) non buttare con la carta il sacchetto di plastica che usate per trasportarla; 5) non mettere carta con residui di cibo o terra perchè contaminano la carta riciclabile (vanno nel rifiuto umido); 6) non mettere i fazzoletti di carta usati: sono quasi antispappolo e quindi difficili da riciclare; 7) non buttare gli scontrini con la carta in quanto sono fatti con carte termiche i cui cimponenti reagiscono al calore generando problemi nella fase di riciclo; 8) la carta oleata (tipo quella dei formaggi o degli affettati) non è riciclabile; 9) non gettare carta contaminata da sostanze velenose (vernici, solventi, ecc...) in quanto contamina la carta riciclata; 10) da maggio del 2012 il tetrapak (ad esempio i contenitori del latte) va gettato nella carta.
Col nostro piccolo contributo (seguendo gli accorgimenti di cui sopra) possiamo aiutare i consorzi di riciclo ad abbattere ulteriormente i costi di gestione e a far costare sempre meno la carta riciclata, oltre al vantaggio ambientale: è prima di tutto un dovere civico e morale.

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