martedì 14 maggio 2013

PATRIMONIO STORICO-ARTISTICO in concessione per 50 anni

L’Italia è il paese che possiede il patrimonio artistico e culturale più importante del mondo, sia in termini di quantità (siamo il paese con la maggior distribuzione di musei sul territorio) che di qualità. Peccato che questo patrimonio non venga valorizzato come dovrebbe e che, di conseguenza, il suo potere remunerativo sia solo minimamente messo a frutto. Essendo un dato di fatto che la domanda di turismo culturale è in aumento in tutto il mondo, il nostro patrimonio meriterebbe una maggior stima da parte di noi italiani, perché se non lo stimiamo, non lo amiamo e non lo valorizziamo noi, che ne siamo non padroni ma fortunati eredi usufruttuari, come potrebbe mai essere conosciuto e stimato dal resto del mondo? Prenderne atto e partecipare a tale valorizzazione non è una responsabilità da attribuire solo allo Stato, ma sarebbe compito anche di noi cittadini. Questo è il testo di un articolo che ho scovato sul sito http://www.italiacheraglia.com che condivido pienamente, purtroppo per il nostro patrimonio storico-artistico-culturale. 
Ci sarà un motivo se attualmente l'Italia è la nazione a detenere il maggior numero di siti inclusi nella lista dei patrimoni dell'umanità (47 siti), seguita dalla Spagna (44 siti) e dalla Cina (43 siti). Il Colosseo, la Valle dei Templi, la Villa Reale di Monza, Pompei: nel resto d'Europa, con un patrimonio assai inferiore al nostro, si da lavoro a quasi 4 milioni di persone, il 2,6% del Pil, mentre da noi, in Italia, ci fermiamo al 1,1%. Finalmente ci siamo accorti che l'eredità del passato ha un grande valore, ma non sappiamo se serve al turismo culturale, all'identità nazionale o a vendere più panini. Intanto, i francesi con l'operazione Mission Val de Loire, si prendono cura del loro paesaggio e incassano. Gli americani, poi, sono bravissimi nel gestire la singola organizzazione, un esempio su tutti, il Getty Museum di Los Angeles. In Italia, purtroppo c'è ancora molto da fare. E non si tratta solo di mancanza di fondi: il Real Sito di Carditello, fattoria modello dei Borbone in provincia di Caserta, nel 2004 ha ricevuto 2 milioni e 400 mila euro per il restauro, ma oggi versa in condizioni deplorevoli. Ma al nord la situazione non è migliore come testimoniano certe sale della Villa Reale di Monza. Con questa premessa ieri, si è aperta la puntata di Report, su Rai3, dedicata ai Beni Culturali nel nostro paese. Questo è invece un articolo che ho scovato sul sito del FAI (Fondo Ambiente Italiano, http://www.fondoambiente.it) in merito ad una puntata della trasmissione televisiva “Report” in onda su Rai3 (al seguente link potete rivedere la puntata http://www.fondoambiente.it/News/Beni-Culturali/Index.aspx?q=la-situazione-del-patrimonio-artistico-italiano). 
Ora qualcosa si sta muovendo a proposito di questo nostro patrimonio. L'Agenzia del Demanio ha pubblicato sulla sua homepage (http://www.agenziademanio.it) questo articolo. A fondamento degli indirizzi strategici dell´Agenzia del Demanio, si pone il pieno riconoscimento del patrimonio immobiliare pubblico quale risorsa in grado di produrre valore. In tal senso le Valorizzazioni rappresentano i processi attivati dall'Agenzia del Demanio al fine di creare o incrementare il valore economico e sociale di singoli beni o di sistemi di beni di proprietà dello Stato. Il processo di valorizzazione si sviluppa a partire da specifici programmi di asset management, sulla base di idonee analisi di fattibilità tecnica, economico-finanziaria e procedurale finalizzate a definire lo scenario ottimale di rifunzionalizzazione dei beni, in coerenza con gli indirizzi di pianificazione, sviluppo e programmazione economica del territorio. L´attuazione dei progetti di valorizzazione avviene in stretta cooperazione istituzionale con gli Enti territoriali e con gli altri Enti statali preposti alla tutela del patrimonio pubblico, attraverso il ricorso agli strumenti e ai procedimenti (Programmi unitari di valorizzazione territoriale, concessioni di lunga durata, veicoli societari e finanziari) previsti dal D.L. n. 351/2001, convertito dalla L. n. 410/2001, così come modificati ed integrati dai più recenti interventi normativi (artt. 33 e 33-bis del D.L. n. 98/2011, convertito dalla L. n. 111/2011, art. 6 della L. n. 183/2011, art. 27 del D.L. n. 201/2011 convertito dalla L. n. 214/2011). Le recenti novità normative hanno affidato, inoltre, all´Agenzia del Demanio un ruolo definito di promozione, coordinamento e supporto tecnico-specialistico nei processi di valorizzazione degli altri patrimoni immobiliari pubblici, a partire da quelli di proprietà degli Enti territoriali, anche rivenienti dal cosiddetto "federalismo demaniale" di cui al D.Lgs. n. 85/2010. Si tratta del marchio Valore Paese-Dimore: l'obiettivo è quello di realizzare in alcuni monumenti del nostro patrimonio storico-artistico-culturale sia strutture ricettive-turistiche di alto livello (alberghi, resort, ecc...) sia centri per attività culturali e prodotti locali. 
Serviranno molti investimenti, e per questo il progetto prevede di coinvolgere i privati, ai quali verranno dati in concessione tali beni fino a 50 anni (si stanno cercando varie soluzioni, come fondi immobiliari, società di gestione private, ecc...). Il guadagno sarà per tutti: per i privati che li gestiscono, per lo Stato che incassa i canoni di locazione, gli stessi beni storici che verranno così ristrutturati e mantenuti in vita e nel loro splendore. Ad oggi sono stati censiti 115 edifici (tra cui il Faro di Ischia, a proposito del mio precedente post sui fari). 7 progetti sono già pronti per partire (tre di questi entro il 2013), ovvero le caserme la Rocca e XXX Maggio a Peschiera del Garda (VR), la Caserma Piave e il complesso di Santa Maria della Stella di Orvieto (TR), l'ex carcere di Procida (NA), il Carcere di Sant'Agata a Bergamo e il Castello Orsini di Soriano nel Cimino (VT). Gli enti locali interessati hanno tempo fino al 31 maggio 2013 per candidare i loro immobili: farlo è un dovere, per la nostra storia. Fate anche Voi le Vostre segnalazioni agli enti locali.

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