giovedì 17 ottobre 2013

Centenario inizio 1° Guerra Mondiale: mancano i fondi... in ITALIA!

Il 28 luglio 2014 cade il centenario dell'inizio della 1° Guerra Mondiale (http://www.primaguerramondiale.it/ e http://it.wikipedia.org/wiki/Prima_guerra_mondiale). Giovedì 17 ottobre 2013 si terrà a Parigi un incontro interministeriale europeo per perfezionare il coordinamento delle celebrazioni e se in queste ore il Governo italiano non troverà delle risorse per celebrare questo centenario (come sarebbe giusto fosse!) ci troveremo senza celebrazioni e oltretutto con un patrimonio storico in pessime condizioni. Lancia l'allarme il bravissimo giornalista Paolo Rumiz sul quotidiano la Repubblica del 15 ottobre 2013 (nello stesso giorno ha tenuto un servizio sul canale 50 del digitale terrestre, mentre è in edicola il suo DVD "L'albero tra le trincee" che ripercorre il suo viaggio tra i luoghi della Grande Guerra, già pubblicto la scorsa estate sullo stesso quotidiano, http://www.repubblica.it/argomenti/grande+guerra). 
Ci sono già in mente alcune proposte per le celebrazioni, che si vorrebbe anticipare al 2014 senza aspettare il centenario dell'entrata in guerra dell'Italia del 24 maggio 2015: ad esempio delle iniziative nelle scuole per promuovere la conoscenza della Grande Guerra, l'avvio di attività di restauro e conservazione di molti monumenti ai caduti, lo studio (che sarà consultabile sul web) di una cartografia nazionale contenente le località che conservano tracce del conflitto. Tutte ottime iniziative, ma ad oggi il nostro Paese (causa scarsità di budget) non è stato in grado di mettere in cantiere un programma. Cosa invece che altri Paesi hanno già fatto: il Regno Unito per il solo 2013 ha stanziato 56 milioni di euro, la Francia 100 milioni, la stessa cifra addirittura il piccolo Belgio, l'Australia 96 milioni pur avendo schierato nel conflitto appena 1/20 dei soldati italiani... In Italia solo il Trentino ha finora investito cifre importanti su questo programma, ma a livello nazionale è davvero poco. L'Italia rischia dunque, anche in questo (!), una pessima figura in Europa!!! 
Come dice Rumiz, l'obiettivo, alla fine del periodo di commemorazioni nel 2018, è di dare vita a un grande percorso storico, culturale e territoriale, formato principalmente da spazi restaurati e reinseriti in un itinerario di conoscenza e di visita tanto degli italiani quanto dei turisti stranieri, ma anche dai risultati ottenuti via via grazie a ricerche e lavori sugli archivi documentari esistenti, convegni, rassegne, mostre non prmanenti, il tutto destinato a confluire in una sorta di "portale dei portali" sulla rete che conservi per le generazioni a venire memoria di quanto ci apprestiamo a ricordare. Non dimentichiamo che l'Italia ha, fra il Carso e le Alpi centrali, il più paesaggistico dei fronti di guerra d'Europa, una risorsa inestimabile anche da un punto di vista turistico. 
Mi sento di condividere appieno ciò che ha detto Giovanni Legnini, sottosegretario incaricato dal Governo alla programmazione degli eventi di celebrazione di questo centenario: "Abbiamo il dovere civile di fare tutto questo, per rispetto dei nostri morti e per restare inseriti nella memoria europea". Esatto, è un dovere nostro e del Governo...

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