lunedì 25 novembre 2013

Una RIVOLUZIONE ENERGETICA è possibile!

È uscito il rapporto “Energy (R) Evolution Italy 2013”, preparato da GWEC (Global Wind Energy Council, http://www.gwec.net/) e da EREC (European Renewable Energy Council, http://www.erec.org/), entrambe associazioni europee che si occupano la prima di energia eolica e la seconda di energie rinnovabili, il tutto sponsorizzato da Greenpeace (http://www.greenpeace.org/international/en/). Secondo tale rapporto, se si partisse subito con la rivoluzione energetica e i necessari investimenti, nel 2050 l'Italia sarebbe l'eldorado dell'energia gratis e della bolletta leggera (per usare le parole del giornalista Maurizio Ricci nel suo articolo pubblicato sul quotidiano la Repubblica del 20 novembre 2013). Certo, ci sono da fare scelte difficili e coraggiose, ma non c'è più tempo da aspettare: il Governo dovrebbe agire subito! 
Vediamo alcuni dati di spesa: come stanno oggi le cose, l'Italia continuando a puntare sui combustibili fossili (tipo petrolio e carbone) dovrà sostenere da qui al 2050 una spesa di 272 miliardi di euro solo per l'elettricità (che serviranno per rinnovare centrali e la rete nazionale); se invece volesse puntare tutto sulle energie da fonte rinnovabile dovrebbe sì spendere molto di più, circa 437 miliardi da qui al 2050 (pari a 10 miliardi di euro l'anno), ma poi il combustibile sarebbe gratis (l'Italia spende ogni anno 65 miliardi di euro per garantirsi l'energia che le serve), pertanto il nostro Paese riuscirebbe a risparmiare da qui al 2050 ben 380 miliardi di euro. Quindi questa rivoluzione si ripagherebbe quasi da sola, con risvolti positivi sia da un punto di vista economico che ambientale. Sono due gli scenari possibili individuati dal Rapporto: quello tendenziale 2011/2050 (se le cose resteranno così) in base al quale il 72% degli investimenti sarebbe rivolto alle energie rinnovabili, il 17% ai combustibili fossili e l'11% alla cogenerazione; ed uno invece programmatico 2011/2050 (se si applicasse la citata rivoluzione) in base al quale l'86% degli investimenti sarebbe rivolto alle rinnovabili, il 13% alla cogenerazione e l'1% al gas, senza più combustibili fossili. Dove sta la differenza? Che oggi le rinnovabili ricoprono solo l'11% dell'energia primaria (elettrica, riscaldamento e trasporti), chepoi  salirebbero al 26% nel 2030 per toccare un massimo del solo 26,5% nel 2050, mentre se si mettesse in atto la rivoluzione proposta dal Rapporto la quota delle energie rinnovabili sarebbe già del 43% nel 2030 e dell'86% (raddoppiata!) nel 2050! Quello proposto dal Rapporto è un progetto, ma un progetto assolutamente realizzabile. Quali sono le condizioni perchè si realizzi? Primo, ci dovrebbe essere un cambio programmatico della classe politica: certo se questa classe politica non è neppure in grado di imporre criteri rigidi e severi di efficienza energetica, nella costruzione degli edifici o nella commercializzazione di apparecchiature elettriche ed elettroniche, non si può certo sperare che si impegni in decisioni così rivoluzionarie (con una migliore efficienza energetica si consuma meno energia e si ha quindi un risparmio economico). Quindi il primo punto sarebbe il cambio totale di questa classe politica. Secondo, si dovrebbero ridurre i costi di impianto e produzione delle centrali rinnovabili: oggi i costi degli impianti fotovoltaici, eolici, ecc... oscillano tra i 7 e i 29 centesimi di euro a kilowattora, ma grazie al progredire della tecnologia questi costi si abbassano (ad esempio, la produzione di energia fotovoltaica raddoppia ogni 2-3 anni e ogni volta che raddoppia il costo dell'impianto scende mediamente del 10%). Quindi bisogna puntare anche su questo. 
La rivoluzione deve quindi essere totale, puntando sulla riduzione del consumo di energia: maggior e miglior isolamento termico degli edifici, pannelli solari-termici per l'acqua calda negli edifici, vetri isolanti, riscaldamento a pavimento, ma poi anche maggiori trasporti pubblici, macchine elettriche, car sharing, biciclette, ecc...: una rivoluzione totale, per rendere possibile la quale serve una classe politica all'altezza. Ad oggi, vista la situazione politica italiana, la rivoluzione ahimè non è possibile...

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