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martedì 29 marzo 2011

Anch'io voglio difendere la COSTITUZIONE - 2° parte

Continuo con la pubblicazione della nostra cara Costituzione, il fondamento della vita del nostro paese: voglio far sapere che anch'io la difendo a spada tratta e voglio che lo facciate anche voi. La prima parte l'ho postata lo scorso 15 marzo e trattava dei "Principi fondamentali". Ora tratto della Parte prima "DIRITTI E DOVERI DEI CITTADINI - TITOLO I - RAPPORTI CIVILI".


Art. 13 La libertà personale è inviolabile. Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell'Autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge. In casi eccezionali di necessità ed urgenza, indicati tassativamente dalla legge, l'autorità di Pubblica sicurezza può adottare provvedimenti provvisori, che devono essere comunicati entro quarantotto ore all'Autorità giudiziaria e, se questa non li convalida nelle successive quarantotto ore, si intendono revocati e restano privi di ogni effetto. È punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà. La legge stabilisce i limiti massimi della carcerazione preventiva.


Art. 14. Il domicilio è inviolabile. Non vi si possono eseguire ispezioni o perquisizioni o sequestri, se non nei casi e modi stabiliti dalla legge secondo le garanzie prescritte per la tutela della libertà personale. Gli accertamenti e le ispezioni per motivi di sanità e di incolumità pubblica o a fini economici e fiscali sono regolati da leggi speciali.


Art. 15. La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili. La loro limitazione può avvenire soltanto per atto motivato dell'Autorità giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge.


Art. 16. Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche. Ogni cittadino è libero di uscire dal territorio della Repubblica e di rientrarvi, salvo gli obblighi di legge.


Art. 17. I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz'armi. Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non è richiesto preavviso. Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica.


Art. 18. I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale. Sono proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare. Intanto però negli anni si sono costituite la P2, P3, forse la P4...


Art. 19. Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume. Purtroppo l'interferenza della chiesa cattolica (Vaticano) nel nostro paese dimostra il contrario.


Art. 20. Il carattere ecclesiastico e il fine di religione o di culto d'una associazione od istituzione non possono essere causa di speciali limitazioni legislative, né di speciali gravami fiscali per la sua costituzione, capacità giuridica e ogni forma di attività. E l'I.C.I. che non pagano molti edifici cattolici sparsi per l'Italia (esenzione voluta da alcuni recenti governi)?


Art. 21. Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili. In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'Autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'Autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo di ogni effetto. La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica. Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni. Importantissime le prime due righe di questo articolo: ovvero che TUTTI HANNO DIRITTO DI MANIFESTARE LIBERAMENTE IL PROPRIO PENSIERO CON LA PAROLA, LO SCRITTO ED OGNI ALTRO MEZZO DI DIFFUSIONE. LA STAMPA NON PUO' ESSERE SOGGETTA AD AUTORIZZAZIONI O CENSURE. Ricordiamolo molto bene: solo le nostre proteste hanno bloccato la cosiddetta legge-bavaglio che lo scorso anno il governo Berlusconi voleva fare.


Art. 22. Nessuno può essere privato, per motivi politici, della capacità giuridica, della cittadinanza, del nome.


Art. 23. Nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge.


Art. 24. Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi. La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento. Sono assicurati ai non abbienti, con appositi istituti, i mezzi per agire e difendersi davanti ad ogni giurisdizione. La legge determina le condizioni e i modi per la riparazione degli errori giudiziari.


Art. 25. Nessuno può essere distolto dal giudice naturale precostituito per legge. Nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del fatto commesso. Nessuno può essere sottoposto a misure di sicurezza se non nei casi previsti dalla legge. Purtroppo succede anche che qualche recente Presidente del Consiglio faccia leggi ad-personam per sè stesso per sanare un reato che ha commesso (depennandolo o prescrivendolo).


Art. 26. L'estradizione del cittadino può essere consentita soltanto ove sia espressamente prevista dalle convenzioni internazionali. Non può in alcun caso essere ammessa per reati politici. [4]


Art. 27. La responsabilità penale è personale. L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva. Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato. Non è ammessa la pena di morte. [5]


Art. 28. I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti. In tali casi la responsabilità civile si estende allo Stato e agli enti pubblici.


La Costituzione della Repubblica italiana è la legge fondamentale e fondativa dello Stato italiano. QUESTO LO DOVREMMO TENERE SEMPRE BENE IN MENTE. Continuo a ribadire che la Costituzione dovrebbe essere insegnata a scuola, fin dalle elementari, perchè è nella scuola che si formano gli uomini del domani. Continuo pertanto a chiedere esplicitamente al Ministro dell'Istruzione che la Costituzione rientri tra le materie di insegnamento scolastico, è assolutamente necessario per ridare dignità al Paese. Voi intanto diffondete il messaggio e diffondete la Costituzione ai vostri conoscenti.

venerdì 18 marzo 2011

ANM e la Costituzione

Pubblico molto volentieri questa lettera, apparsa oggi sul quotidiano la Repubblica ed indirizzata al Direttore Ezio Mauro, scritta da Luca Palamara in qualità di Presidente dell'ANM (Associazione Nazionale Magistrati, http://www.associazionemagistrati.it).
La lettera è relativa alla difesa della nostra cara Costituzione, per la quale ci stiamo tanto battendo in questi giorni, in un periodo in cui molti si stanno dimenticando di quanto scritto all'interno della Costituzione stessa. Ecco la lettera (integrale).

Approvo e sottoscrivo completamente la lettera: un messaggio assolutamente condivisibile, soprattutto in questi giorni di festeggiamenti per il 150° dell'Unità d'Italia.

martedì 15 marzo 2011

Anch'io voglio difendere la COSTITUZIONE - 1° parte

Sono dell'idea che quando un Paese arriva a manifestare in piazza in difesa della propria Costituzione, significa che sta vivendo una situazione gravissima al proprio interno: le manifestazioni nelle 100 piazze italiane di sabato 12 marzo a difesa della Costituzione fotografano come la situazione italiana sia ormai deprimente sotto ogni punto di vista.
Io personalmente sono sconvolto negli ultimi anni da vari fatti: la politica che è diventata un lavoro per fare soldi e non al servizio del paese, l'evasione continua delle tasse, l'abusivismo edilizio, il gonfiare gli appalti per sottrarre soldi pubblici, il fatto che non possiamo più eleggere i rappresentanti del Parlamento, le veline, escort e simili che vengono candidate a rappresentare il Paese, l'uso smodato della giustizia da parte dei politici, la mancata difesa del territorio e del patrimonio storico, i taglia ai fondi della cultura, i favoritismi nelle assunzioni pubbliche, il razzismo, i corrotti in Parlamento. Quante ne potrei citare ancora? Questo è lo stato in cui versa l'Italia, e in tutto ciò vedo da parte di molti la mancanza di valori e la mancanza di rispetto verso il proprio Paese.
Questo era stato il senso di dare al Paese una Costituzione: la Costituzione della Repubblica italiana è la legge fondamentale e fondativa dello Stato italiano. QUESTO LO DOVREMMO TENERE SEMPRE BENE IN MENTE.
Ecco perchè voglio contribuire anch'io alla difesa della nostra amata Costituzione e da oggi voglio pubblicare, un pò alla volta, tutti gli articoli della Costituzione. Costituzione che dovrebbe essere insegnata a scuola, fin dalle elementari, perchè è nella scuola che si formano gli uomini del domani. Chiedo quindi esplicitamente al Ministro dell'Istruzione che la Costituzione rientri tra le materie di insegnamento scolastico, è assolutamente necessario per ridare dignità al Paese.
Ricordiamo che la Costituzione fu approvata dall'Assemblea Costituente il 22 dicembre 1947 e promulgata dal capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola il 27 dicembre 1947: fu pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n° 298 (edizione straordinaria) del 27 dicembre 1947 ed entrò in vigore il 1º gennaio 1948. La Costituzione si compone di: PRINCIPI FONDAMENTALI - PARTE PRIMA (suddivisa in Titolo I, Titolo II, Titolo III e Titolo IV) - PARTE SECONDA (suddivisa in Titolo I, Titolo II, Titolo III, Titolo IV, Titolo V, Titolo VI, Disposizione finali e transitorie, Note).
PRINCIPI FONDAMENTALI
Art. 1: l'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. Mi preme sottolineare che la sovranità appartiene al popolo: ricordate che non appartiene alla casta politica, come tanti italiani pensano. Siamo noi che eleggiamo dei rappresentanti, e questi devono rispondere a noi, non il contrario.

Art. 2: la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Art. 3: tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese. Importante sottolineare che tutti, dico tutti, sono uguali davanti alla legge: negli ultimi 20 anni spesso non è stato così in politica, si confidava che dopo Tangentopoli le cose cambiassero ed invece sono, probabilmente, peggio di prima. Deve essere formata una classe politica diversa, che non delinque e che, se delinque, deve farsi processare.

Art. 4: la Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

Art. 5: la Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento. Ricordiamolo alla Lega Nord della Padania e a chi l'ha votata (e che i soldi, nostri, li va a prendere a Roma): l'Italia è una e indivisibile!

Art. 6: la Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche.

Art.7: lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.[1] Spesso non accade, vedendo le continue ingerenze della Chiesa nella vita del (nostro) Paese: una Chiesa che tende a giustificare alcuni comportamenti immorali di politici solo perchè sono di destra e, in quanto tali, cattolici. L'importante per la Chiesa è professarsi cattolici, non esserlo veramente...

Art. 8: tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano. I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze. [2]

Art. 9: la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Il contrario di quello che si sta facendo negli ultimi anni con tagli sempre più drastici dei fondi al Ministero delle Cultura e al Ministero dell'Ambiente. Stiamo mandando all'aria un patrimonio culturale e storico-paesaggistico che tutto il mondo ci invidia, per non parlare dei tagli alla ricerca...

Art. 10: l'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute. La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali. Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge. Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici. [3] Che dire della caccia allo straniero da parte della Lega Nord e di chi la vota?

Art. 11: l'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

Art. 12: la bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni. Scusate se ritorno alla Lega Nord e a chi la vota, ma sono loro che in più occasioni hanno detto di buttarla nel cesso: bell'esempio, eh?
Fin qui ho analizzato i "Principi fondamentali" della Costituzione. Vi rimando al prossimo post, dove comincerò ad analizzare la Parte Prima della Costituzione. Intanto riflettete e fate riflettere, e fate circolare anche voi la Costituzione a tutti i vostri conoscenti.

domenica 21 novembre 2010

QUALE STORIA SIAMO NOI

Ieri sabato 20 novembre 2010 ho trovato un articolo molto interessante sul quotidiano la Repubblica, scritto da Simonetta Fiori nello spazio "R2 Cult", intitolato "Quale storia siamo noi". Tutto è partito da uno studioso inglese, Simon Schama, che sul giornale Guardian ha stilato una classifica delle dieci date che hanno segnato la storia della Gran Bretagna. Alla vigilia dei 150 anni dell'anniversario della proclamazione dell'unità d'Italia, è stata chiesta la stessa cosa a tre storici italiani, stilando una classifica delle 10 date che, secondo loro, hanno segnato la storia del Paese. Prima vediamo le loro risposte e poi commentiamo.
Massimo L. Salvadori: 1) 17 marzo 1861, viene conferito il titolo di Re d'Italia a Vittorio Emanuele II; 2) 8 ottobre 1876, avviene il discorso di Depretis a Stradella chiedendo una "feconda trasformazione dei partiti"; 3) 3 novembre 1903, Giolitti che, dopo aver chiuso la "crisi di fine secolo", diventa Primo Ministro dando il via a grandi riforme politiche e sociali; 4) 30 ottobre 1922, Mussolini arriva al potere portando il paese alla catastrofe nel 1943; 5) 25 aprile 1945, avviene l'atto conclusivo della lotta di Resistenza al nazifascismo; 6) 22 dicembre 1947, con 453 voti favorevoli e 62 contrari viene approvato il testo della Costituzione (che entrerà in vigore il 1° gennaio 1948); 7) 18 aprile 1948, la Democrazia Cristiana vince le elezioni politiche come primo partito moderato dopo la coalizione governativa anti-fascista; 8) 9 maggio 1978, viene ritrovato, senza vita, il corpo del rapito Aldo Moro che segna il culmine dell'attacco delle forze eversive terroristiche allo Stato; 9) 17 febbraio 1992, segna l'inizio di Tangentopoli con l'arresto del socialista Mario Chiesa; 10) 11 maggio 1994, si apre il primo governo Berlusconi e con sè l'era berlusconiana.
Guido Crainz. 1) Il racconto della nuova nazione nell'800, che avviene tramite la letteratura grazie alle "Confessioni di un italiano" di Ippolito Nievo, a "I Malavoglia" di Giovanni Verga e a "Il Gattopardo" di Giuseppe Tomasi di Lampedusa; 2) la grande emigrazione di fine '800; 3) la prima guerra mondiale, che coinvolge l'Italia quando è ancora un paese fragile e contadino; 4) la nascita della radio, grazie a Guglielmo Marconi, e l'inizio delle trasmissioni nel 1924; 5) la seconda guerra mondiale, che porta il nostro paese alla distruzione, e la Resistenza, che porta la liberazione del paese dal nazifascismo; 6) la ricostruzione post-guerra, che si identifica nel referendum del 2 giugno 1947 con la scelta della Repubblica, nel voto dato alle donne e nella Costituzione; 7) il miracolo italiano tra gli anni '50 e '60, che porta alla rinascita e alla modernizzazione della società italiana; 8) i movimenti collettivi degli anni '60 e '70 (dai sessantottini al femminismo) e il rinnovamento civile del paese; 9) la testimonianza di Pier Paolo Pasolini che testimonia il declino del modo contadino e la mutazione antropologica del paese; 10) la nascita dell'euro.
Adriano Prosperi. 1) Il periodo 1796-1814, vede la Rivoluzione francese e l'età napoleonica che segnano l'inizio, indiretto, della Nazione italiana; 2) 17 marzo 1861, con l'elezione del re d'Italia Vittorio Emanuele II; 3) 1863, viene fatta la Legge Pica per combattere il brigantaggio al Sud d'Italia (rimasta in vigore fino al 1865); 4) 20 settembre 1870, presa di Roma che porta alla separazione della Chiesa dallo Stato italiano; 5) 1892, a Genova nasce il primo partito politico di massa, ovvero il Partito Socialista; 6) luglio 1900, a Monza Gaetano Bresci uccide re Umberto I; 7) 1912, il suffragio universale maschile che vede ancora le donne escluse dal voto; 8) la prima guerra mondiale; 9) il periodo 1919-1938, che vede la salita al potere del fascismo per arrivare alle famigerate leggi razziali; 10) il periodo 8 settembre 1943 - 1° gennaio 1948 durante il quale succede di tutto (fuga del re, decapitazione dello Stato, occupazione tedesca, Repubblica di Salò, deportazione degli ebrei, la Resistenza armata, la Liberazione, la fine della Monarchia, il voto alle donne e la nascita della Costituzione).
Anche voi potete scegliere le vostre 10 date: basta andare al link del quotidiano la Repubblica http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2010/11/20/news/storia-9305319/ e votare sullo speciale dedicato all'argomento. Sembra una banalità questa lista, invece descrive un popolo e la sua storia, e soprattutto porta a porsi molte domande che, si spera, possano portare ad un cambiamento del paese. Personalmente mi ha colpito molto l'ultima data indicata dallo storico Massimo L. Salvadori: ovvero l'era berlusconiana come ultimo evento che ha cambiato la storia del Paese. Ahimè, ha perfettamente ragione. A quando la prossima data di cambiamento? La vedo molto lontana, purtroppo...