Insisto sul mio personale "NO AL NUCLEARE"!
1) i costi di costruzione di una centrale nucleare sono elevatissimi ed inoltre l'energia prodotta non sarebbe così conveniente: come affermato dal Dipartimento dell'Energia americano, se oggi si decidesse di costruire una nuova centrale, l'impianto sarebbe pronto dopo il 2010 e 1 chilowattora di energia prodotta verrebbe a costare 6,13 centesimi di dollaro contro i 4,96 di quella prodotta dal gas, i 5,05 da fonte eolica e i 5,34 da quella a carbone. Dove li troverebbe lo Stato italiano tali denari, visto che già adesso la situazione economica dello Stato non è delle migliori?
2) lo smaltimento delle scorie nucleari (o perlomeno per mantenere in sicurezza i luoghi dove vengono depositate tali scorie) comporta sforzi economici enormi: ad esempio, il cimitero per le scorie che gli USA vogliono costruire nello Yucca Mountain (Nevada) è costato 18 anni di ricerca e ben 9 miliardi di dollari, senza offrire tra l'altro le garanzie necessarie;
3) l'uranio non abbonda: al ritmo di consumo attuale ci dovrebbe essere un deficit già nel 2025! Vale la pena costruire centrali (investendo miliardi di euro) se tra pochi anni non avranno più la materia prima per poter funzionare?
4) finito l'uranio si potrebbe utilizzare il plutonio, ma così facendo si accentuerebbe ancora di più il rischio attentati terroristici: le centrali nucleari diventerebbero delle vere e proprie "armi di distruzione di massa";
5) nelle centrali nucleari vengono impiegate per i processi di raffreddamento dei reattori quantità impressionanti di acqua: la Francia, ad esempio, utilizza ben il 55% dell'acqua nazionale per tali processi, tanto che durante l'estate 2003 entro in crisi!!! Dove la troverebbe l'acqua l'Italia visto che già ora, in seguito alle sempre più frequenti siccità, si riscontrano problemi gravissimi per l'agricoltura e per la popolazione?
6) i reattori di 4° generazione, ovvero quelli più sicuri, saranno pronti solo nel 2040: è così sensato puntare ora su quelli ben meno sicuri di 2° o 3° generazione?
Alla luce di tutte queste conseguenze negative, come può un paese come l'Italia sostenere il nucleare? Lo sappiamo tutti che l'Italia ha problemi non riscontrabili, ad esempio, negli altri stati europei. Perchè i favorevoli al nucleare non ci dicono come risolverebbero questi problemi? Ha ragione Jeremy Rifkin, teorico dell'ecomomia dell'idrogeno e consulente dell'Unione Europea per le strategie energetiche, quando dice che l'Italia non riesce (o non vuole..., aggiungo io) a sfruttare quelle risorse di cui abbonda e che molti paesi europei le invidiano, ovvero sole e vento. Già da tempo si sarebbe potuto investire su queste (ed altre) energie rinnovabili, ed invece niente: tuttora mancano programmi di investimento ed incentivi degni di un progetto a livello nazionale per puntare sulle energie rinnovabili. Diciamoci la verità, non basta certo incentivare il singolo cittadino perchè si metta il suo pannello solare sul tetto! E' a livello nazionale che manca la volontà di fare ciò: solo puntando sull'efficenza energetica degli edifici e sulle varie fonti di energie rinnovabili (solare, eolico, geotermico ed idroelettrico) si potrebbero tagliare del 35% le emissioni italiane di CO2 rispetto al 1990 e produrre energie in quantità, con un risparmio economico notevole. Siamo purtroppo schiavi di una classe politica (indistintamente tra destra e sinistra) incapace di agire e che a sua volta è schiava di interessi economici atti a favorire alcuni tipi di energia (e probabilmente anche qualcuno...). Ed intanto ci raccontano sempre le solite balle...
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