sabato 1 novembre 2008

CAMPANIA: in carcere chi getta rifiuti ingombranti

Ieri 31 ottobre 2008 il Consiglio dei Ministri del governo Berlusconi ha varato un decreto legge per sancire la tolleranza zero in materia di rifiuti. Ecco i punti salienti:
arresto: chi lascia per strada rifiuti ingombranti (frigoriferi, materassi, computer, elettrodomestici, divani, ecc…) sarà punito col carcere per un periodo che andrà da 6 mesi a 3 anni;
rimborsi: il cittadino che porterà imballaggi usati (al massimo 100 kg al giorno) presso le aree di raccolte autorizzate riceverà un compenso forfetario;
commissari: i Comuni che non faranno quanto previsto dalla legge in materia di raccolta dei rifiuti saranno commissariati su proposta del capo della Protezione Civile Guido Bertolaso;
regioni: tali norme saranno valide per le regioni Campania, Calabria, Sicilia e Puglia.
Alcune mie personali considerazioni. Premetto che non ho mai trovato adeguato il piano per lo smaltimento dei rifiuti attuato in Campania dal governo Berlusconi (tutti i rifiuti in discarica e costruzione di numerosi inceneritori): sono sempre del parere che i rifiuti che erano a Napoli dovevano comunque finire in discarica, ma dal giorno dopo una seria raccolta differenziata dei rifiuti avrebbe permesso di riciclare fino all’85% del materiale (carta, plastica, vetro, umido, ferro, legno, vestiario, ecc…) mentre solo il 15% sarebbe finito nelle discariche (scelte con coscienza e ben isolate dal terreno non creerebbero alcuno problema ambientale); questo processo naturalmente non prevede alcun inceneritore, considerata soprattutto la pericolosità per la nostra salute delle nanoparticelle che escono dai camini degli inceneritori e che non vengono trattenute neppure dai più moderni filtri. Detto ciò, concordo con molti punti del decreto legge:
1) giusto eliminare l’irrisoria multa di € 25 rimasta finora in vigore contro chi lasciava rifiuti ingombranti lungo le strade, a favore invece del reato punibile col carcere. Molti esponenti della sinistra ora dicono che era molto più sensato un inasprimento della somma da pagare: purtroppo, in molti altri casi si è visto che anche se la somma da pagare è elevata questo non frena la gente di fronte a certi reati, perché il più delle volte queste multe non vengono pagate e le autorità non si muovono per riscuoterle. Quindi meglio il carcere: il “reato ambientale” è da considerarsi gravissimo ed è davvero insensato lasciare rifiuti per strada (quali essi siano) quando ci sono ormai punti di raccolta in ogni paese (in alcuni paesi c’è addirittura il numero verde: vengono a prenderti i rifiuti ingombranti a casa, GRATIS!!!);
2) per abituare i cittadini alla raccolta differenziata, bene l’incentivo a chi porta rifiuto differenziato presso i centri di raccolta: servirà a responsabilizzare le coscienze, magari unendolo a degli opuscoli informatori;
3) ottima l’idea del commissariamento di quei Comuni che non si adeguano alla legge in materia dello smaltimento dei rifiuti. Per decenni molti Comuni non hanno rispettato le regole e se ne sono visti i risultati.
Sono invece scettico sul fatto di estendere la validità di tale decreto alle sole regioni Campania, Calabria, Puglia e Sicilia, in quanto (a detta del governo) sono quelle in stato di emergenza per il problema rifiuti: io sono dell’avviso che tale decreto dovrebbe essere esteso all’intero paese, in quanti scempi come l’abbandono di rifiuti ingombranti per la strada si vede in ogni angolo d’Italia. In questo, ha ragione Tonino Scala (capogruppo alla Regione Campania di Sinistra Democratica) quando dice che estendere il decreto solo ad alcune regioni viola il principio di uguaglianza dei diritti sanciti dalla Costituzione. Personalmente, sto combattendo da tempo contro tale ignoranza, esortando alcuni comuni della mia zona a fare qualcosa contro chi lascia rifiuti ingombranti lungo strade, scoline, fiumi, campi, piazzole di sosta, ecc… Estenderlo a tutta Italia è un dovere del governo e sarebbe, finalmente, un passo importante contro l’ignoranza così diffusa nel nostro paese.

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