E' ancora possibile il nucleare?
Da quando ho aperto questo blog nel 2007 ho dedicato almeno 20 post alla mia contrarietà al ritorno dell'energia nucleare in Italia: inutile che rispieghi tutte le motivazioni che mi portano ad essere contrario all'energia nucleare nel nostro paese (per queste vi rimando alla ricerca dei miei post precedenti: scrivete "nucleare" nello spazio "cerca nel blog" e leggete i vari post). Mi preme tuttavia ribadire alcuni concetti, visto quello che sta succedendo in Giappone e visto che si sta avvicinando il referendum di giugno 2011 (tra i cui quesiti ce n'è anche uno sul nucleare).
Abbiamo visto in questi giorni il terrebile disastro naturale che ha colpito il Giappone, causato dal terremoto-maremoto: oltre ai dati sconvolgenti sulla perdita di vite umane e danni incalcolabili, c'è da pensare molto anche sui presunti incidenti nucleari che hanno interessato alcune delle 55 centrali nucleari giapponesi. Al di là del fatto che ci siano state o no perdite di sostanze radioattive (questo lo si verificherà in questi giorni), c'è veramente da pensare su quanto è reale il pericolo di un disastro nucleare anche in un paese che nel tempo ha fatto della tecnologia sicura la sua marcia più forte.
Eppure in Italia si continua a parlare di nucleare (anche in questi giorni): permettetemi di dire quanto siano IRRESPONSABILI i componenti del governo Berlusconi che anche in questi giorni continuano a dichiararsi più che favorevoli al nucleare.
Ma guardiamola da un altro punto: diamo per scontato il fatto che i componenti del governo Berlusconi siano a favore del nucleare (per ovvi motivi...), ma come fa un italiano a dirsi favorevole al nucleare? Qui non siamo di fronte ad una scelta di destra o di sinistra, siamo di fronte ad una scelta per il nostro paese.
Credo che chiunque italiano dovrebbe essere preoccupato almeno quanto me per il ritorno del nucleare, e questo per quattro motivi fondamentali, sui quali non si può assolutamente dubitare:
- credo che pochissimi paesi al mondo abbiano un territorio così disastrato da un punto di vista geomorfologico come il nostro: la maggior parte del paese è a rischio frane o alluvioni. Che ne sarebbe di una centrale nucleare in caso di frana o alluvione?
- le centrali nucleari hanno bisogno di enormi quantità d'acqua per i loro sistemi di raffreddamento, per questo quasi sempre vengono costruite vicino ai fiumi: ma nessuno pensa a quante siccità è sottoposta l'Italia durante le estati e spesso anche durante gli inverni? Cosa succederebbe in questi casi? Si lascerebbe senz'acqua l'agricoltura?
- i costi per la realizzazione delle centrali nucleari sono stratoferici: la centrale in costruzione in Finlandia ha già raddoppiato il costo preventivato (si parla di 5-6 miliardi di euro). Visto che in Italia ne sono previste al momento 4, si parlerebbe di almeno 20 miliardi (dico, miliardi) di euro: ma dove si trovano questi soldi? In Italia non ci sono i soldi per riasfaltare le strade o per pulire i fossi o per mettere in sicurezza il territorio, e si trovano per il nucleare?
- vista la sempre maggiore influenza di n'drangheta, mafia e camorra in tutto il paese nelle costruzioni e vista l'altissima corruzione dilagante negli appalti (ai danni dello Stato), come si può pensare che tutto ad un tratto le centrali nucleari vengano costruite dopo regolari appalti e con opere realizzate con le più sicure tecnologie (e non come a L'Aquila dove si impiegava la sabbia di mare nel calcestruzzo)?
Credo che solo questi 4 punti dovrebbero essere sufficienti a far dubitare gli italiani e a pensarci bene per il referendum di giugno.
E poi, cari miei, non vi fa pensare il blocco totale agli incentivi alle energie rinnovabili deciso per decreto la scorsa settimana dal governo Berlusconi, bloccando di fatto la realizzazione di impianti fotovoltaici ed eolici e lasciando senza lavoro oltre 100.000 persone (posti di lavoro createsi in questi ultimi anni di crisi economica)? Forse perchè ne traevano vantaggio tutti anzichè i soliti pochi?
E ancora: se, come dice il governo, abbiamo bisogno di energia e dobbiamo quindi ricorrere al nucleare, perchè fermare il fotovoltaico/eolico che avrebbe garantito 8.000 MW di energia entro il 2020 e dare il via libera a 4 centrali nucleari che garantirebbero 6.400 MW in totale di energia e solo dopo il 2025? Naturalmente tralascio altri problemi importanti di cui ho già parlato in altri post, come i problemi di salute e la sicurezza delle centrali.
Bisogna diffondere questi pensieri a più persone possibile per poter raggiungere alla fine tutti quanti: ieri il circolo PERLA BLU di Cologna Veneta (aderente a Legambiente), di cui sono Segretario (http://www.perlablu.it), ha organizzato un incontro aperto a tutti con relatori alcuni componenti del "Comitato Antinucleare" di Legnago (nel Basso Veronese, uno dei posti papabili per la realizzazione di una centrale nucleare nel Veneto). Ognuno dovrebbe nel proprio piccolo fare qualcosa, diffondere questi pensieri, discutere e far ragionare la gente: l'Italia non può permettersi il nucleare. Dopo di che, spero solo che gli italiani sappiano cosa fare il prossimo giugno 2011 quando ci sarà il referendum: un referendum abrogativo al quale si dovrà rispondere sì (per respingere il nucleare) se si ama il proprio paese, e soprattutto il problema sarà di convincere il maggior numero possibile di persone ad andare a votare visto che si tratta di un referendum che, per essere valido, ha bisogno del quorum del 50%+1. Confido in voi...
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