Inaugurato ad Arezzo il primo IDROGENODOTTO!
Finalmente anche l’idrogeno trova spazio nel quadro delle nuove energie pulite da impiegare nel nostro pianeta per contribuire al taglio delle emissioni di gas serra e alla conseguente lotta al cambiamento climatico.
Negli ultimi due anni (grazie anche al contributo dei bistrattati Verdi, appena cancellati dal Parlamento italiano) è esplosa una campagna di sensibilizzazione pubblica sulle energie rinnovabili, parlando spesso di fotovoltaico (tra l’altro in grande diffusione grazie alle ultime leggi ed agli incentivi statali), di solare termico, di eolico, di geotermico, ecc… Purtroppo si è parlato assai poco di idrogeno: ma ora qualcosa si muove ed Arezzo festeggerà la nascita del primo IDROGENODOTTO al mondo.
Di cosa si tratta? Dei pannelli fotovoltaici (installati sui tetti degli edifici) catturano l’energia solare con la quale si scinde la molecola dell’acqua (composta da idrogeno ed ossigeno): l’idrogeno viene catturato e convogliato in condutture mentre l’ossigeno viene impiegato in medicina. Le condutture che contengono l’idrogeno (ove viaggia a bassa pressione) sono costituite da tubi del diametro di
Questo “idrogenodotto” è costato 1,2 milioni di euro, dei quali 800.000 forniti dalla “Fabbrica del Sole” (una piccola cooperativa di trentenni) e 400.000 dalla Regione Toscana: attualmente l’idrogeno viene ancora prodotto dal metano, ma entro la fine del 2008 sarà pulito al 100% grazie all’impiego dei pannelli fotovoltaici di cui vi dicevo prima. Per adesso l’idrogenodotto servirà 4 aziende, ma si stanno già prendendo accordi per portare l’idrogeno direttamente nelle abitazioni: finora è stato realizzato un km di condutture, ma sarà presto ampliato perché si tratta di un sistema dalle potenzialità molto elevate in quanto è possibile distribuire in modo facile ed economico (nonché assolutamente pulito) elettricità, calore e carburante per le auto. Infatti, come atto simbolico, oggi Claudio Martini (presidente della Regione Toscana) inaugurerà l’idrogenodotto bevendo un caffè fatto da una moka tradizionale scaldata ad idrogeno. Come detto, si tratta del primo idorgenodotto al mondo, ma già ce lo stanno invidiando:
Altri progetto all’idrogeno sono in cantiere nel nostro paese: Pisa sta mettendo a punto un sistema di produzione di idrogeno ma da eolico (anziché da pannelli fotovoltaici); in Puglia entro un anno entreranno in funzione 5 distributori di idrometano (miscela composta da 30% di idrogeno e da 70% di metano) che potrà essere utilizzato dalle auto a metano (senza alcuna modifica per quelle realizzate negli ultimi 2-3 anni), ma si sta già pensando anche alle barche (quelle a vela potranno usare idrogeno puro per i loro motori ausiliari, mentre per le altre barche sarà disponibile l’idrometano), e tutto ciò grazie ad un finanziamento di 5 milioni di euro stanziato dal Ministero dell’Ambiente e dalla Regione Puglia con l’aiuto dell’Università dell’Idrogeno di Monopoli. Per informazioni sull’idrogeno come fonte energetica andate sui siti http://www.hydro2power.it, http://www.lafabbricadelsole.it/wp e http://www.filieraidrogeno.it.
Si tratta di una forma di energia assolutamente pulita oltre che conveniente economicamente, che dovrebbe trovare molto più spazio nel campo delle energie rinnovabili e che darebbe un bel contributo alla protezione ambientale: se ripenso all’ultima campagna elettorale e a quanto professato da entrambi gli schieramenti (PDL e PD) a proposito di diffusione di energia nucleare e di termovalorizzatori per risolvere il problema energetico italiano, mi viene un rigurgito interno che a stento riesco a trattenere. E questa è la classe politica che ci deve governare…
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