sabato 30 gennaio 2010

CACCIA: è fatta per le deroghe…

Ho seguito con tristezza in questi mesi le varie vicissitudini in merito al provvedimento del governo per consentire la caccia no-limits. E siamo arrivati, purtroppo, all’epilogo finale e disastroso: è ormai definitivo, manca solo l’approvazione finale (l’emendamento era stato bocciato alla Camera ma è stato riproposto al Senato con esito positivo). Ora passerà alle Regioni la delega per decidere quando, dove e come cacciare. Al contrario delle norme europee (dove i vari Stati continuano a mantenere una severa legge nazionale), qui in Italia si è ora delegato alle Regioni tutto in materia di caccia, e guarda caso a poche settimane dalle elezioni regionali… Inquietante davvero! Ora si usano persino gli animali per riuscire ad ottenere i voti!!!
Erano sorte molte polemiche in questi ultimi giorni in merito a questo provvedimento, anche di due esponenti del PDL. Infatti, il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo ha affermato: “Su questo delicato argomento era stata faticosamente raggiunta un’intesa fra persone per bene di cui erano garanti il ministro Ronchi e il relatore; giudico quanto accaduto in aula una grave colpo di mano. Quel testo va ricorretto alla Camera reintroducendo le garanzie che erano previste, soprattutto sulla tutela delle specie protette e delle specie migratorie, che sono il fulcro di quella biodiversità di cui, tra l’altro, nel 2010 si celebra l’anno mondiale”. Sbotta anche il ministro del Turismo Michela Brambilla: “Il provvedimento non è assolutamente accettabile. La richiesta di turismo legato alla natura è in crescita e una caccia senza limiti metterebbe seriamente a rischio, oltre alla sicurezza dei cittadini, il patrimonio faunistico ed ambientale che attrae una forte domanda turistica. L’emendamento, inoltre, se definitivamente approvato, porterebbe all’aggravamento delle procedure di infrazione nei confronti dell’Italia e una sanzione pecuniaria elevatissima destinata a ricadere sui contribuenti”. Messaggi rimasti inascoltati…
Fatto sta che ora le Regioni potranno decidere in autonomia come applicare la normativa della caccia sul loro territorio: non è difficile immaginare che il Veneto (che già aveva deliberato, senza successo, sulla caccia no limits…) estenderà subito la caccia a tutto l’anno, in qualsiasi zona e per qualsiasi specie. Dopo varie proteste e in seguito alla mediazione del ministro delle Politiche Comunitaria Andrea Ronchi, si sono messe al riparo dalle deroghe regionali tre specie protette, ovvero la lepre, la volpe e il coniglio selvatico, che quindi non potranno essere cacciate da febbraio a settembre (come accade ora). Ma le altre specie… Tra le specie cacciabili ci saranno anche 34 specie di uccelli che si trovano già in cattivo stato di conservazione, come la pernice bianca, il fagiano di monte, la beccaccia, la quaglia, l’allodola e molte anatre, che ora correranno un serio pericolo di estinzione. Molte specie verrebbero infatti uccise anche nei periodi in cui volano verso la riproduzione.
Come la pensano gli italiani? Un recente sondaggio dell’IPSOS rivela che ben l’86% degli italiani è contrario ad allargare il periodo di apertura della caccia, il 94% non vuole dare in mano un fucile ai sedicenni (così come prevede l’emendamento) e il 91% non vuole che si spari nei parchi: poi però, quando si va a votare, queste cose gli italiani se le dimenticano, purtroppo… Ma alle urne se le ricorderanno invece i cacciatori che avranno invece via libera a sparare! Anche se comunque anche i cacciatori si sono spaccati sull’argomento: infatti, il Comitato Nazionale Caccia e Natura chiede la modifica dei calendari venatori solo nei termini e nei limiti della legge europea, mentre Arcicaccia denuncia il “bracconaggio elettorale”…
Per ultimo Angelo Bonelli, il nuovo presidente dei Verdi, ha annunciato una mobilitazione ma allo stesso tempo lancia una denuncia: “La RAI oscura l’ecologia”. Infatti giustamente afferma che “l’ambiente e l’ecologia sono stati espulsi dal nostro sistema radiotelevisivo. Questioni come l’inquinamento, i cambiamenti climatici, la salute dei cittadini, che in Europa e nel mondo sono diventati centrali, nei programmi di approfondimento delle nostre TV non hanno diritto di cittadinanza. Stiamo assistendo all’omicidio politico dei Verdi per eliminare dai palinsesti televisivi le questioni su cui i cittadini hanno il diritto di essere informati, a cominciare dallo smog che ogni anno nelle nostre città uccide 7400 persone, e dal nucleare che il governo vuole portare nelle nostre regioni senza consultare i cittadini”. Come dargli torto: avete mai visto “Porta a porta” di Bruno Vespa (in seconda serata su RAI1) ad insistere su inquinamento cittadino, caccia, problemi nucleari, cambiamento climatico, ecc…? No, ne avrà anche parlato (forse con cadenza… annuale), ma le sue trasmissioni di approfondimento sono ormai quasi sempre sull’operato del governo Berlusconi (operato naturalmente positivo…), sulle diete, sul Festival di Sanremo, sui vari omicidi (Cogne, Garlasco, ecc…). Vespa non vuole correre il rischio che i cittadini vengano a conoscenza di certi problemi! Eh no, bisogna diffondere amore…

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