giovedì 26 aprile 2007

Castro (Salento): il porto dove approdò Enea!

Una scoperta a metà tra archeologia e mitologia, la realtà è che Castrum (ora Castro, una cittadina sulla costa adriatica del Salento) è stata individuata dagli archeologi dell'Università di Lecce come il porto in cui è approdato Enea in cerca della "terra promessa" (breve riassunto: Enea era fuggito da Troia in fiamme assieme al figlio Iulo e al padre Anchise; arrivato nell'isola greca di Delo, l'oracolo di Apollo gli aveva predetto una nuova patria nell'"antica madre" che poi un sogno gli rivelò che si sarebbe trattato dell'Italia; dopo aver fatto tappa a Butrinto, nell'Epiro, giunge a Castrum, anche se il suo viaggio non sarebbe finito qui in quanto poi continuò verso la Calabria, la Sicilia e sù fino alle foci del Tevere dove avrebbe fondato la sua città... Roma?). Enea sarebbe sbarcato qui dopo aver scoperto sulla rocca il tempio di Minerva (la località si chiamava Castrum Minervae): proprio alcuni giorni fa sono stati scoperti alcuni frammenti della statua e molte armi in ferro nella zona del tempio. Altre località si stavano contendendo la palma di "città dello sbarco di Enea", tra queste Porto Badisco ed altre località posto lungo il Canale d'Otranto, ma la scoperta ora non lascia dubbi... L'attuale città di Castro è protetta da enormi mura costruite dagli Aragonesi dopo l'assedio turco di Otranto del 1480, ma gli archeologi stanno portando alla luce mura sottostanti molto più antiche (del IV-III secolo a.C.) costruite dai Messapi, gli antichi abitanti del Salento: si tratta di mura (vedi ricostruzione grafica) costituite da blocchi di pietra lunghi più di un metro intervallate da torrioni, cremagliere e porte che terrazzavano la collina fino al mare. E' stata trovata anche la porta d'ingresso principale attraverso la quale si arrivava al porto della cittadina: sopra il bastione che proteggeva tale porta sono venute alla luce le fondazioni del tempio di Minerva. Molti i resti trovati: vasetti in miniatura, monete d'argento, vasi in marmo delle Isole Ciclopi, coppette usate per le libagioni rituali, statuette in bronzo, armi, ecc... Sicuramente un tempio molto importante visto che anche Virgilio l'ha citato nell'Eneide: "(...) Crescono le brezze sperate, e già il porto si apre ormai vicino, e sulla rocca appare il tempio di Minerva (...)". Località molto carina da visitare: il sottoscritto l'ha visitata alcuni anni fa (così come ha visitato due volte lo splendido Salento), da non perdere le località poste nelle vicinanze come Santa Cesarea Terme e la splendida Grotta Zinzulusa!

Come inquina la doppia sede del Parlamento UE!

E' stato effettuato uno studio dell'Università di York su richiesta dei due europarlamentari verdi Caroline Lucas e Jean Lambert circa l'inquinamento creato dalla doppia sede del Parlamento dell'Unione Europea. Non è una novità, in quanto la polemica sulla doppia sede dell'europarlamento (Bruxelles e Straburgo) dura ormai da anni: già pochi mesi fa era stata creata una petizione, che aveva raccolto oltre un milione di firme, per eliminare la sede di Strasburgo, ma è ancora lì.... Le polemiche esistevano già per lo spreco economico che comporta la doppia sede (l'esodo da una sede all'altra costa ai cittadini europei ben 200 milioni di euro all'anno!!!), ma ora si aggiunge anche l'inquinamento atmosferico che deriva da questo esodo. Ogni mese, per la settimana di riunione plenaria, si compie l'esodo degli euoparlamentari da Bruxelles verso Strasburgo (e viceversa per il ritorno): si tratta di 3.000 (proprio così, 3.000!) persone tra parlamentari, funzionari, assistenti, interpreti e giornalisti che si spostano in macchina o aereo, accompagnati anche da 15 tir carichi di documenti e materiale vario per i lavori parlamentari! Ebbene, tali spostamenti produco almeno 23.000 tonnellate di CO2 all'anno, pari a quella prodotta da 13.000 voli aerei Londra-New York-Londra: il dato deriva da circa 19.000 tonnellate di CO2 prodotte dagli spostamenti e da circa 4.000 tonnellate prodotte da illuminazione e riscaldamento per uffici e sale conferenze. Ce n'è proprio di bisogno della doppia sede? Non si potrebbe effettivamente eseguire tutti i lavori in una unica sede? Ne gioverebbero salute e portafogli di noi poveri cittadini europei...

E' nata "ATMOSFERA" per la lotta all'inquinamento dell'aria!

Si chiama proprio "Atmosfera" la nuova stazione automatica ed intelligente, basata su reti neurali e capace di autoprogrammarsi, per prevedere i livelli di inquinamento dell'aria. Al contrario delle attuali centraline di rilevamento inquinanti (che, appunto, rilevano e basta), quelle nuove possono individuare i singoli inquinanti con previsioni di dettaglio su base oraria (e non più su medie giornaliere). Ciò consentirà di sapere con un anticipo anche di 3 giorni quali sostanze inquinanti si verranno a concentrare nella zona dove vengono misurati (più centraline in ogni città): le nuove centraline "Atmosfera" saranno dotate di SODAR (SOund Detecting And Ranging), ovvero un tele-sensore che, tramite onde acustiche, rileva gli andamenti del vento (sia in orizzontale sia in verticale) e la situazione termica alle quote significative. Ogni stazione può così prevedere, a 24-48-72 ore, le concentrazioni di CO (monossido di carbonio), SO2 (biossido di zolfo), O3 (ozono), PM10 (polveri sottili), NO e NO2 (ossidi di azoto) e C6H6 (benzene). Tutto ciò permetterà di intervenire prima (e non dopo) con azioni mirate in previsione di situazioni allarmanti.

Ecco il confine tra Europa ed America!

Osservando attentamente questa foto noterete che i sub nuotano tra due pareti rocciose: ebbene, quelle due pareti rocciose appartengono a due continenti diversi, quella di destra è l'Europa e quella a sinistra è l'America! Questo "corridoio" si trova in Islanda, a 50 km dalla capitale Reykjavik, nel Parco Nazionale di Thingvellir: qui vi si trova la cosiddetta "Silfra Crack", una spaccatura che divide i due continenti in corrispondenza della frattura della crosta terrestre. Tale spaccatura è composta di sola acqua dolce proveniente direttamente dai ghiacciai soprastanti, per cui è piuttostro fredda (la temperatura è compresa tra 2°C e -4°C) ma anche purissima (consente una visibilità orizzontale di oltre 100 metri!). Proprio in questa spaccatura si può "osservare" il fenomeno della deriva dei continenti (si allontanano l'uno dall'altro di circa 2 cm l'anno). Le pareti sono costituite da rocce vulcaniche e sono costellate da molte caverne (alcune profonde anche 60 metri). Ogni anno vi arrivano qui dai 200 ai 300 sub per provare l'ebbrezza di nuotare tra due continenti: le immersioni avvengono tuttavia in presenza di un istruttore e costano dai 150 € in sù. Le immersioni si possono effettuare tutto l'anno, anche se il periodo migliore è quello tra maggio e settembre quando le giornate islandesi durano 24 ore e il sole è sempre alto! Per gli amanti degli sport subacquei, assolutamente da non perdere questo spettacolo della natura...

Astronomia: scoperto il "pianeta-gemello" della Terra!

Forse chiamarlo "pianeta-gemello" è un pò un azzardo, ma la soddisfazione è tanta nell'aver scoperto un pianeta molto simile alla nostra Terra (nella ricostruzione grafica a sinistra ecco come potrebbe essere). Molto simile in quanto in base ad alcuni dati si presume che la sua temperatura sia compresa tra 0°C e 40°C, che la sua superficie sia ricoperta di roccia o di oceani (e non di gas) e che molto probabilmente ci sia acqua: tutto questo porta a pensare che ci possano essere forme di vita! La notizia arriva dall'Eso, l'European Southern Observatory di Ginevra: la scoperta è stata effettuata da un team di astronomi svizzeri, francesi e portoghesi tramite il telescopio da 3,6 metri dell'Eso della base a La Silla (Cile). Si tratta del più piccolo pianeta mai scoperto fuori dal nostro sistema solare: è grande una volta e mezza la Terra e dista "solo" 20,5 anni luce da noi (praticamente, viaggiando alla velocità della luce ci impiegheremmo 20 anni per arrivarci!!!). Ruota attorno ad un propio Sole: si tratta di una stella nana rossa chiamata "Giese 581", più piccola e più fredda rispetto al nostro Sole (la sua luce è 50 volte inferiore a quella solare), che è anche una delle 100 stelle più vicine alla Terra. Il nuovo pianeta impiega solo 13 giorni per compiere un giro intorno al proprio Sole (praticamente il suo anno dura 13 giorni!). Sicuramente, sarà una delle mete più importanti per le future missioni spaziali alla ricerca di forme di vita extra-terrestri: aspettiamo con ansia....

S.O.S. ACQUA: non solo mancanza di pioggia...

Certamente il cambiamento climatico in atto negli ultimi anni ha portato ad una notevole diminuzione della piovosità a livello nazionale e in molti altri paesi europei. Sono molto più lunghi e più frequenti i periodi siccitosi rispetto al passato: quello attuale è davvero eccezionale, tanto che in Italia (sopratutto al Nord) dallo scorso mese di settembre ad oggi abbiamo avuto temperature costantemente oltre la media, neve quasi nulla sulle Alpi e precipitazioni molto scarse. Ed ora è notizia diffusa circa l'ondata di caldo e di nullità pluviometrica che sta interessando soprattutto il Nord Italia. Preoccupa il fatto che gli invasi sono privi d'acqua e che i corsi d'acqua stanno raggiungendo livelli bassissimi: il Po sta soffrendo tremendamente, tanto che il suo livello ha già battuto quello già molto basso del 2003 e la sua portata è ora di soli 431 mc/sec (misurata a Pontelagoscuro -FE-) contro una media ottantennale di 953 mc/sec (!). Stesso discorso per tutti gli altri fiumi e per i laghi (in primis Lago di Garda e Lago Maggiore, il cui livello è inferiore a quello medio rispettivamente di 55 e 70 cm!). Purtroppo manca l'alimentazione a monte (non c'è neve...) e mancano le piogge (soprattutto quelle primaverili...). Ciò premesso, bisogna anche ammettere che molti altri problemi sono alla base di questa crisi dell'acqua che potrebbe paralizzare il nostro paese: siamo purtroppo abituati ad aspettare che l'acqua arrivi dal cielo... e che ci basti!!! Ci sono infatti dei problemi tecnici che stanno causando uno spreco enorme di acqua. Vediamoli:
1) perdite degli acquedotti: ci sono in Italia 291.000 km di tubature, delle quali ben 50.000 necessitano di essere rifatte completamente causa vetustà. L'età media degli acquedotti italiani è infatti di ben 32 anni: un dato raccapricciante è che nel 1985 venivano investiti mediamente negli acquedotti italiani 2,3 miliardi di euro mentre nel 2005 sono stati investiti 700 milioni (non miliardi) di euro!!! Le tubature sono così vecchie che per ogni km disperdono, pensate, 10.500 metri cubi d'acqua all'anno! Ogni minuto la rete italiana perde 6 milioni di litri d'acqua (circa due piscine olimpioniche): 10.500 metri cubi annui dispersi ogni km per 291.000 km di acquedotto danno una cifra spaventosa, addirittura 3.055.500.000 di mc d'acqua (l'equivalente di oltre 580.000 piscine olimpioniche)!!!!! Le regioni che disperdono di più sono quelle meridionali: Sicilia, Calabria, Lazio e Campania superano i 13.000 mc di acqua annui dispersi per ogni km di acquedotto (in testa la Campania con ben 24.341 mc); quelle che disperdono di meno sono le regioni centrali che restano sotto i 3.000 mc (Marche, Emilia-Romagna ed Umbria), anche se in livello percentuale a disperdere di meno è il Piemonte. Ci sono addirittura delle città nelle quali oltre il 50% dell'acqua immessa in acquedotto si disperde nel nulla (Cosenza con ben il 70% disperso, Latina col 66%, Campobasso col 65%, Pescara col 61%, Vibo Valentia col 60%, Rieti col 58%, Bari col 57%, Siracusa col 55%, Nuoro col 54%, Agrigento col 54%, Sassari col 53% ma anche Belluno col 52%): a livello nazionale, il 44% delle città perde comunque oltre il 30% dell'acqua!!! Perchè, data la gravità della situazione e visto che i dati sono sotto gli occhi di tutti da anni, nessun governo stanzia una quota della Finanziaria per la ricostruzione e/o la riparazione degli acquedotti italiani?
2) utilizzo dell'acqua per industria ed agricoltura: le industrie chiedono energie per il loro funzionamento (vedi punto 3) tanto che ieri il Presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo ha annunciato "Per le fabbriche rischio chiusura". Ma l'acqua la chiedono anche gli agricoltori, giustamente: ma allora, perchè le politiche agricole governative degli ultimi anni non hanno privilegiato colture che resistono anche ad assenze prolungate di pioggia? Si continua sempre ad insistere sulle stesse colture (ad esempio il mais o vari ipi di verdure) che richiedono una enorme quantità d'acqua: perchè?
3) energie rinnovabili (che tasto dolente!): come già detto in un precedente articolo, l'Italia è tra i paesi europei che ha la percentuale più alta di energia rinnovabile rispetto alla quantità totale di energia prodotta nel nostro paese. Peccato che la quasi totalità di energia rinnovabile prodotta derivi dall'idroelettrico, cioè dall'acqua!!! Sembra una farsa, ma in Italia a queste cose siamo ormai abituati: da anni si conosce il pericolo siccità, conosciamo tutti i problemi indicati nei precedenti due punti e, soprattutto, abbiamo enormi possibilità di poter investire sull'eolico e sul solare-fotovoltaico ed invece in questi anni si è puntato sull'idroelettrico: perche?
Sono tre domande che non riescono a trovare risposte sensate, perchè di sensato è stato fatto ben poco in questi ultimi anni: purtroppo le autorità se ne accorgono sempre tardi, si cerca di correre ai ripari ma non è certo dichiarando lo "stato di emergenza" che si risolve il problema (come ha fatto anche il Governo Prodi in questi giorni, pur giustamente). Lo si risolve momentaneamente (un tappabuchi, insomma), ma non alla radice.... e alla prossima siccità saremo ancora qui a discuterne!

martedì 24 aprile 2007

Kuwait: incredibile ondata di maltempo!

Notoriamente il Kuwait, posto nel Golfo Persico, è una delle nazioni più aride della Terra, ma quello che ha vissuto due settimane fa è stato uno shock per la popolazione: una violenta perturbazione ha colpito il piccolo stato apportanto piogge torrenziali, venti molto forti e persino grandinate!!! Numerosi gli allagamenti a Kuwait City, chiuse le scuole e molte attività commerciali, cancellati molti voli e danni ingenti! Per dare un senso a quanto è successo pensate che all'aereoporto di Kuwait City tra l'11 e il 12 aprile in appena 30 ore sono caduti addirittura 302 mm d'acqua (258 mm in città), che rappresentano oltre il doppio della quantità media annua!!! Il tutto è stato accompagnato da venti molto forti, con raffiche superiori ai 100 km/h, e persino da grandine: molta gente della zona (soprattutto i più giovani) non l'avevano mai vista prima!!! Il cambiamento climatico è in corso....

martedì 17 aprile 2007

16 aprile 2007: 30.7°C in Belgio!!!

Una eccezionale ondata di caldo sta interessando da alcuni giorni l'Europa centrale e l'Italia (soprattutto il Centro-Nord), a causa di un potente anticiclone europeo supportato in quota dall'ormai ben noto a tutti noi anticiclone nord-africano: una situazione che, con piccolissimi intervalli, dura dallo scorso mese di settembre (!), praticamente 8 mesi consecutivi con valori termici costantemente oltre la media e precipitazioni scarse, che ci hanno privato dell'inverno.... Ora ecco un'ondata di caldo tipica di fine maggio-inizio giugno: sabato 14 aprile si sono registrati in Germania 27.9°C a Mannheim, 28.3°C a Francoforte, 28.4°C a Offenbach, 28.5°C a Karlsruhe e 29.0°C a Bonn, in Austria 25°C a Salisburgo, 26°C a Innsbruck e Linz e 27°C a Kufstein, in Svizzera 26° a Zurigo, Sion e Locarno e 27° a Chur, mentre domenica 15 aprile il caldo si è ulteriormente intensificato. In Belgio 26°C a Florennes, 28°C a Bruxelles, Liegi ed Anversa, 29°C a Ukkel, 29.8°C a Shaffen e addirittura 30.0°C a Kleine Brogel (la media delle massime del periodo è di circa 12-13°C....), come si vede dalla mappa!!! Gran caldo anche in Lussemburgo (27°C nell'omonima capitale) e in Olanda (28°C ad Amsterdam e 29°C a Eindhoven, Gilze-Rijen e De Bilte). Sempre domenica 15 aprile in Germania 28.7°C ad Aachen e 29.6°C a Kalkar!! Ma ieri 16 aprile giornata ancora più calda, letteralmente estiva: in Germania 28.1°C a Dussendolf, 28.9°C a Fritzal e 29.7°C a Kalkar, mentre in Belgio 26.6°C a Bruxelles, 28.4°C a Schaffen e addirittura 30.7°C a Kleine Brogel!!! Naturalmente non ne è esente l'Italia: da molti giorni valori compresi tra 25°C e 27°C stanno interessando la Valpadana e le regioni centrali tirreniche, con punte di 28°C a Firenze!!! A tutto questo si aggiunge la siccità: disastrosi incendi sono scoppiati in Germania, alimentati anche dal vento sostenuto, mentre in Valpadana il rischio di scarsità d'acqua è già attuale (e siamo in aprile...). Non sembra proprio per niente una semplice fase climatica.... (8 mesi?): ne vedremo delle belle...

giovedì 12 aprile 2007

GOOGLE EARTH: zoom sul genocidio del Darfur!

Speriamo serva a qualcosa questa nuova iniziativa di Google, che tramite le pagine di Google Earth (il programma che ti fa viaggiare intorno al mondo) vuole sensibilizzare l'opinione pubblica di fronte alla guerra e alle atrocità che da quasi 4 anni devastano il Darfur, una zona del Sudan occidentale ove vi sono già stati 200.000 morti, un milione di feriti e due milioni di profughi verso il Ciad in seguito a tremendi genocidi. Purtroppo i mezzi di comunicazione non ne parlano quasi mai: è stato calcolato che nel corso del 2005 la TV italiana ha dedicato all'argomento solo un'ora (avete letto bene) delle 8.760 ore a disposizione. Idem per TV e giornali europei ed americani: siamo ormai sommersi di servizi ed immagini dell'Iraq, mentre siamo completamente all'oscuro del Darfur (chissà come mai: che sia la mancanza di risorse nella regione africana, tipo.... il petrolio?). Il Consiglio di Sicurezza ONU ha recentemente votato una risoluzione che autorizza la formazione di un contingente di pace di caschi blu nella zona ma ad una condizione, ovvero che il governo sudanese (finora contrario) autorizzi il dispiegamento della missione sul suo territorio: la condizione è stata ottenuta grazie alla Cina (grande protettore del governo islamio sudanese) la quale ha infatti ottenuto le concessioni petrolifere nel sud del Sudan (lasciando a bocca asciutta gli USA). Dove sta il giochetto? Sta nel fatto che il governo sudanese ha accettato l'offerta cinese in quanto la Cina paga pochissimo i suoi lavoratori inpiegati nei pozzi petroliferi sudanesi e con i soldi guadagnati rifornisce di armi lo stesso Sudan. Pensa te che giochetti per il "Dio denaro"!!! Per questo Google Earth dà il suo contributo: dalle immagini satellitari si può vedere il Darfur segnato con fiammelle rosse (che indicano i villaggi distrutti) e rosse e gialle (che indicano quelli danneggiati). Con lo zoom si possono vedere le immagini dei villaggi distrutti, delle capanne bruciate, delle tombe e dei campi profughi dei ribelli del Sudan Liberation Army; ci sono inoltre i link per inviare lettere di proteta anche ai politici, per mandare aiuti alle organizzazioni che si occupano dei rifugiati o semplici scritte di incoraggiamento alle vittime. Speriamo questo possa sensibilizzare non solo la gente ma anche, e soprattutto, molti governi esteri per fermare quello che sembra un nuovo Olocausto...

AUSTRALIA: acqua di mare contro la siccità!!

E' stato realizzato a Perth (città da 1.500.000 di abitanti dell'Australia Occidentale) un enorme impianto industriale di desalinizzazione (denominato "Perth Seawater Desalination Plant") fatto di serbatoi, condutture, filtri e sostanze chimiche per convertire l'acqua marina in acqua potabile, coprendo ben il 17% del fabbisogno della città! L'impianto, costato 313 milioni di dollari, è uno dei più grandi al mondo ed è stato inaugurato a novembre 2006: è già a pieno regime producendo fino a 144 megalitri di acqua al giorno (quantità sufficiente a riempire 100 piscine olimpioniche)! L'acqua aspitata dal mare viene per metà purificata e immessa nella rete cittadina e per l'altra metà (ancora contenente sale) rilasciata in mare. I costi di costruzione dell'impianto sono molto elevati, ma l'acqua prodotta costa solo un dollaro per 1.080 litri!!! Da non sottovalutare il fatto che l'impianto funziona ad energia pulita: è infatti alimentato dalla centrale eolica Emu Downs, posta circa 160 km a nord, in grado di produrre 80 megawatt di elettrictà al giorno (più del triplo del fabbisogno dell'impianto...). Il signor Crisp, responsabile del processo di desalinizzazione a Perth, afferma: "La chiamiamo alchimia: convertire il vento in acqua". Tutto ciò è stato necessario a causa delle gravissime siccità (le peggiori della storia) che negli ultimi anni hanno devastato l'Australia: il flusso delle acque che alimenta le dighe di Perth si è ridotto di 2/3 in 30 anni, mentre la popolazione cittadina aumenta al ritmo di 20.000 persone all'anno... Sono ora in progetto nuovi impianti del genere a Sidney e a Tugun (nel Queensland). Un'ottima soluzione per far fronte al problema dell'acqua senza "appesantire" di ulteriori gas-serra la nostra atmosfera...

Effetto-serra: un debito climatico con i paesi più poveri!

Sembra un paradosso ma purtroppo è la realtà: le popolazioni che vedono messa a rischio la loro vita a causa del cambiamento climatico vivono nei paesi che meno hanno contribuito all'emisione in atmosfera di anidride carbonica e dei gas-serra! Si tratta dei paesi più poveri in quanto quelli più ricchi, infatti, proprio per le disponibilità economiche sono meglio attrezzati ad affrontare i danni causati dal cambiamento climatico. Inoltre, i paesi più ricchi sono avvantaggiati geograficamente, nel senso che si trovano generalmente su latitudini dai climi temprati, nè troppo caldi nè troppo freddi. Tuttavia, il fattore maggiore è rappresentato dalla ricchezza di questi paesi, costruita ed accumulata negli ultimi 100 anni in seguito allo sfruttamento di petrolio, carbone e altri combustibili fossili che hanno reso possibile questo stile di vita e l'industrializzazione. Gli Stati Uniti, ad esempio, ove l'agricoltura rappresenta solo il 4% dell'economia del paese, possono permettersi un cambiamento climatico drastico con molta più facilità di paesi come il Malawi (Africa centrale), uno dei più poveri al mondo dove il 90% della popolazione vive in zone rurali e l'agricolatura rappresenta il 40% dell'economia del paese!! Le stesse Cina e India stanno uscendo dalla loro secolare povertà "grazie" all'emissione di ingentissime quantità di gas-serra in atmosfera: entrame hanno però contribuito in minima parte alle emissioni di CO2 avvenute dal 1850 ad oggi (la Cina solo per l'8%), mentre gli USA sono responsabili del 29% e l'Europa Occidentale per il 27%!!! Proprio per tutto ciò, il primo mondo ha un debito climatico col terzo mondo: per questo chi inquina deve pagare e soprattutto bisogna aiutare i paesi poveri ad affrontare almeno economicamente le emergenze causate dal cambiamento climatico. Sarà così? A giudicare dalla situazione attuale no, visto che lo stesso Malawi non ha ancora ricevuto nulla dei 23 milioni di dollari chiesti all'ONU proprio per far fronte alle calamità naturali dei prossimi 3 anni....

Il Lago d'Aral sta scomparendo!

Si fa sempre più allarmante la situazione del Lago d'Aral, il quarto mare interno più grande del mondo, posto tra nell'Asia centrale tra Kazakhstan e Uzbekistan. La consistente diminuzione delle piogge negli ultimi anni (causa del cambiamento climatico in corso) e la scellerata utilizzazione delle sue acque stanno riducendo l'immenso lago ad uno stagno. L'immagine satellitare è eloquente: a sinistra com'era il lago d'Aral nel 2003 (già agonizzante, ra pieno d'acqua anche in mezzo), a destra com'era nel 2006! La sua superficie è appena 1/3 di quella di 30 anni fa!!! Col lago sta scomparendo un ecosistema incredibile fatto di storioni, carpe giganti, gru, aironi, acquile di mare, lontre, cervi e cinghiali. L'economia locale, basata sulla pesca e sull'allevamento delle capre, è stata stravolta dalla mancanza di acqua e prati: molte persone se ne sono andate, mentre chi è rimasto combatte contro fame e malattie (la vita media qui è di 40 anni e la mortalità infantile è al 15%...). Secondo gli esperti ONU si tratta del "più devastante danno ecologico mai prodotto dall'essere umano"! Tutto partì da un pazzo burocrate russo che decise di sostituire le coltivazioni locali di canapa con immense piantagioni di cotone (che richiedevano molta più acqua): i due principali affluenti del lago, ovvero l'Amu Daria e il Syr Daria, furono deviati, incanalati e imprigionati in sistemi di irrigazione. Il tutto, unito ad un massiccio uso di fertilizzanti, pesticidi ed erbicidi, ha distrutto l'ambiente: i risultati sono che dagli anni '80 il fiume Syr Daria si perde 200 km prima di arrivare al lago (!) mentre dell'Amu Daria ne arriva solo il 10%!! Come detto prima, piove molto meno, aumenta l'evaporazione del lago e di conseguenza la sua salinità: la città di Aralsk, un tempo il piu grande porto di pescatori sulle rive dal lago, è ora ad oltre 40 km dalla costa: al posto dell'acqua vi è una enorme distesa di deserto salato!! E' ora arrivato uno stanziamento dalla Banca Mondiale di 126 milioni di dollari al governo kazako da impiegare per la salvezza del lago (o di quello che ne rimane...): progetto ambizioso, servirebbero secoli per ripristinare la situazione di 30 anni fa!! Tuttavia, qualcosa si può fare. Recentemente il lago è stato diviso in due da una enorme diga: sebbene la parte uzbeka continui a prosciugarsi, quella kazaka registra invece un aumento dell'acqua. Con i soldi stanziati si dovrebbe ora costruire un'altra diga per ripotare il mare all'ormai deserto porto di Aralsk: la speranza nella gente non è morta, anzi, dati questi progetti i pescatori hanno cominciato a restaurare le loro barche (in disuso da tempo). Speriamo sia l'inizio della salvezza del lago....

mercoledì 11 aprile 2007

Isola Reunion: è in corso "l'eruzione del secolo"

E' già stata definita "l'eruzione del secolo" quella in corso da alcuni giorni dal vulcano Piton de la Fournaise sull'Isola della Reunion, nell'Oceano Indiano meridionale (guardate le spettacolari foto). Zampilli lanciati a 30 metri d'altezza e fiumi di lava che scendono verso il mare hanno devastato una parte dell'isola, arrecando danni gravissimi a strade e vegetazione. Inoltre, l'improvviso aumento della temperatura marina ha ucciso migliaia di pesci, che ora saranno studiati dal museo locale di scienze naturali.

martedì 3 aprile 2007

Bruxelles: esce la 2° parte del rapporto Ipcc sull'ambiente

Venerdì 06 aprile 2007 verrà resa pubblica a Bruxelles la 2° parte del rapporto Ipcc sull'ambiente, in particolare sugli effetti futuri del cambimento climatico sulla Terra. Ve li riassumiamo:
- in tutto il mondo entro il 2080 fra 1,1 e 3,2 miliardi di persone soffriranno la sete, fra 200 e 600 milioni soffriranno la fame e tra i 2 e i 7 milioni ogni anno subiranno gli effetti dell alluvioni costiere; tra il 20 ed il 30% delle specie saranno minacciate se la temperatura media aumenterà tra 1.5 e 2.5°C;
- in America l'aumento delle temperature estive farà crescere gli incendi negli USA tra il 10 e il 30%, mentre in Canada le aree percorse dal fuoco aumenteranno tra il 74 e il 118% entro il 2100; in Amazzonia la foresta pluviale verrà sostituita dalla savana, con perdita del 43% delle specie studiate;
- in Europa entro il 2080 2,5 milioni di persone saranno minacciate dall'aumento del livello del mare; i piccoli ghiacciai scompariranno mentre quelli grandi si ridurranno fino al 70% entro il 2050; entro il 2070 raddoppierà la frequenza dei periodi di siccità;
- in Africa entro il 2080 ci saranno tra i 60 e i 90 milioni di ettari di zone aride in più; cresceranno anche gli episodi di alluvioni devastanti come quelle che negli ultimi anni hanno colpito il Mozambico;
- in Asia un innalzamento di 5 metri del livello del mare provocherà l'inondazione di 5.000 kmq del delta del Fiume Rosso e di 15-20.000 kmq del delta del fiume Mekong; con un aumento termico medio di 3°C in Tibet scomparirebbero i ghiacciai con larghezza inferiore ai 4 km; circa il 30% delle barriere coralline si perderà nei prossimi 30anni;
- nell'Artico alcune specie (come il baccalà e le aringhe) si rafforzeranno ai danni di altre (come i gamberi del Nord) a causa del cambiamento delle temperature marine; in Antartide e nelle isole circostanti le aree verdi continueranno a guadagnare spazio, mentre alcune aree di tundra si trasformeranno in steppa;
- nei Caraibi e nelle isole del Pacifico è a rischio più del 50% della popolazione che vive a meno di 1,5 km dalla coste minacciate dall'aumento del livello del mare e dall'intensificarsi dei cicloni tropicali; le riserve di acqua dolce saranno messe in pericolo dalla penetrazione delle acque marine; una diminuzione del 10% dlle piogge porterà ad un calo del 20% della disponibilità idrica.
In definitiva, un quadro davvero allarmante che dovrebbe far riflettere le autorità.... Purtroppo il tempo corre e, se non si cambia qualcosa, quelli sopra descritti saranno veramente gli effetti che dovremo affrontare in prima persona sulla nostra pelle....

Tsunami sulle Isole Salomone: situazione grave!

Lunedì 02 aprile un violento terremoto a colpito le Isole Salomone, un arcipelago abitato da 500.000 persone posto nell'Oceano Pacifico al largo della Papua Nuova Guinea e a nord-est dell'Australia: la scossa più violenta ha sfiorato l'8° grado della scala Richter! Si è trattato di un sisma sottomarino che, proprio per questo, ha subito scaturito un disastroso tsunami il quale ha originato onde altissime (alcuni testimoni hanno detto alte anche oltre 5 metri), che sono penetrate verso l'interno per oltre 500 metri distruggendo molti villaggi: al momento si contano 28 morti e numerosi dispersi. Frane e onde anomale hanno distrutto oltre 900 abitazioni mentre gli sfollati sono circa 5.000: danni gravissimi alle infrastrutture come ospedali, cisterne d'acqua e stazioni ferroviarie. La parte più colpita è la provincia occidentale dell'arcipelago: il capoluogo Gizo è ancora isolato. Le priorità sono ora acqua potabile, cibo e ripari per i senzatetto, sperando nel non diffondersi di malattie infettive a causa delle condizioni di scarsa igiene che si sono venute a creare in seguito al maremoto: il governo australiano ha già stanziato 1.600.000 dollari per affrontare l'emergenza ed ora anche l'Onu si è offerta per aiutare le isole.

Rinnovabili.it: ecco le fonti alternative di energia online

Proprio per far fronte al problema della necessità sempre maggiore di utilizzare energia proveniente da fonti rinnovabili, ecco che è nato Rinnovabili.it, il quotidiano di informazione sulle fonti rinnovabili diretto da Mauro Spagnolo. Nel portale si tratta a 360 gradi dei temi relativi alle fonti di energia rinnovabile grazie ad un notiziario aggiornato quotidianamente, approfondimenti, interviste ad esperti, rassegna di esperienze scientifiche e moltissime informazioni a disposizione non solo delle imprese e delle istituzioni ma anche del privato sempre più interessato al risparmio energetico. Il sito è appunto http://www.rinnovabili.it

Energia eolica: quando si vuole creare confusione....

Stiamo facendo sforzi enormi per far capire alla gente la necessità dell'utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili (eolico, solare, ecc...) per svariati motivi quali il risparmio energetico, la protezione dell'ambiente, l'abbattimento di emissioni di gas-serra in atmosfera, ma puntualmente c'è sempre qualcosa qui in Italia che blocca sempre tutto sul nascere. L'ultima polemica riguarda l'energia eolica ed è stata lanciata da Italia Nostra nella persona del suo presidente Carlo Ripa di Meana in quale ha dichiarato: "Subito la moratoria nazionale di sei mesi sull'eolico selvaggio che scandalosamente dilaga in tutta la penisola e nelle isole". Posso anche capire una delle motivazioni che hanno spinto Italia Nostra ad affermare questo, ovvero che sta nascendo una speculazione nel settore data dal fatto che molte imprese pagano qui in Italia un prezzo politico più che doppio per chilowattora rispetto a quello pagato all'eolico in Francia, ovvero 18 centesimi da noi contro 8 centesimi della Francia: per questo è giusto che le Procure indaghino. Non condivido, invece, assolutamente altre motivazioni sostenute sempre da Italia Nostra: ovvero che l'Italia è un paese con pochissimo vento (forse la Valpadana, ma andatelo a dire a chi abita la Sardegna, la Sicilia e comunue buona parte del centro-sud....) oppure che le pale eoliche dilaniano il grande paesaggio italiano o addirittura che questi impianti caricano economicamente la bolletta elettrica degli italiani. Merita citazione quest'altra affermazione del sig. Carlo Ripa di Meana: "Invitiamo tutti i cittadini danneggiati dall'eolico, direttamente o indirettamente, per il crollo dei valori immobiliari delle abitazioni e delle imprese nella prossimità di questi giganteschi apparati industriali, per il rumore, in particolare di notte, e per l'effetto ipnotico rappresentato dalla rotazione delle gigantesche eoliche, a ricorrere in giustizia presso i Tribunali civili, con consistenti richieste di danni". Io sono personalemte sempre stato vicino alle tematiche per la protezione dell'ambiente, ma sentirmi dire che l'eolico deturpa il paesaggio o che le pale ipnotizzano la gente o che queste addirittura diminuiscono il valore delle abitazioni, beh scusatemi ma mi si annoda lo stomaco: vuole forse dirmi il sig. Ripa di Meana che le pale eoliche deturpano il paesaggio più di tutte le centrali elettriche Enel italiane? Anche considerando solo il lato estetico, credo che le prime abbiano senz'altro la meglio (non c'è impatto ambientale per le orribili centrali Enel o per le raffinerie di petrolio?): ma siccome noi valutiamo anche altri apetti (ben più importanti) come la mancata immissione in atmosfera di gas-serra da parte delle pale eoliche (al contrario della maggior parte delle centrali Enel che funziona a carbone....) e lo sfruttamento di materia pulita locale (come il vento, al contrario dello sporco carbone importato dall'estero), beh scusatemi ma credo che non ci sia confronto!!! Purtroppo formazioni come Italia Nostra nel nostro paese sono numerose e purtroppo tacciono quando dovrebbero parlare e, al contrario, si esprimono negativamente su qualcosa che invece viene fatto proprio in funzione della protezione dell'ambiente...

Energia solare: quanto sole prende l'Europa?

E' stata pubblicata dalla Commissione Europea una nuova mappa che illustra il potenziale di energia solare fotovoltaica delle varie regioni europee: ciò è derivato dagli studi condotti dal CCR (Centro Comune di Ricerca) di Ispra (VA). Un sistema interattivo online, poi, denominato PVGIS (ovvero Photovoltaic Geographical Information System), che è stato messo a punto dal "DG Centro comune di ricerca", consente agli utilizzatori di stimare il rendimento dell'energia solre in qualsiasi area europea: questo calcolo si basa su dati relativi all'energia solare, alla distribuzione geografica, alla varietà dei terreni e all'analisi tecnologica degli impianti fotovoltaici disponibili. Il PVGIS fornisce molte altre informazioni come la quota dell'energia solare nel consumo totale nazionale di energia in ciascuno stato membro, dati di ricerca aggiornati sull'energia fotovoltaica e link verso basi di dati di tutto il mondo sulla tecnologia solare. E' inoltre uno strumento utile per la costruzione di nuove centrali solari: venerdì 30 marzo ne è stata inaugurata una a Siviglia (Spagna meridionale), che è il primo impianto solare commerciale a concentrazione in Europa (è stato cofinanziato dai fondi di ricerca comunitari). Per saperne di più andate sul sito http://www.jrc.ec.europa.eu mentre per approfondimenti sul Centro Comune di Ricerca di Ispra (VA) andate sul sito http://www.jrc.cec.eu.int/download/sitoispra_it.pdf

EGITTO: le piramidi furono costruite... dall'interno!

E' la nuova teoria avanzata dall'architetto francese Jean-Pierre Houdin (56 anni) che ha presentato questa nuova teoria nel Cinema Geode di Parigi tramite una ricostruzione tridimensionale che ha utilizzato un sistema computerizzato della Dassault Systems. Secondo questa teoria, la piramide di Cheope a Giza la rampa di scale interna fu utilizzata per costruire i primi 40 metri della piramide mentre la seconda rampa (ovvero quella che si snodava a spirale in maniera ascendente intorno a quella centrale, e per questo mai vista) fu usata per costruire le quattro pareti esterne fino ad arrivare alla sommità di 146 metri (vedi la rappresentazione grafica). Utilizzando un sistema di contrappesi molto efficente, posizionato nella grande galleria interna, gli egizi riuscirono a sollevare contemporaneamente fino a 5 blochi di pietra pesanti fino a 63 tonnellate! Ciò avrebbe consentito un numero molto inferiore di persone impiegate nella costruzione delle piramidi: non più di 4.000 in alcune decine di anni (e non 100.000 come ipotizzato da altre teorie). Interessante, ma sarà davvero la teoria giusta...?

Altro ciclone verso il Madagascar!

Questa stagione sta sfornando una quantità davvero straordinaria di cicloni nell'Oceano Indiano occidentale, martoriando continuamente il Madagascar. Ecco qui un nuovo ciclone: denominato "Jaya", è diretto verso il Madagascar settentrionale. L'immagine satellitare riprende il ciclone alle ore 15:30 GMT di lunedì 02 aprile. In quel momento il ciclone era catalogato come "categoria 2", con venti fino a 170 km/h, in spostamento verso ovest alla velocità di circa 10 miglia orarie. La destinazione dovrebbe essere proprio quella parte di Madagascar già colpita violentemente da diversi cicloni in questa stagione, l'ultimo dei quali è stato il devastante Indlada di pochi giorni fa. Danni che vanno aggiungersi a danni...